ROMA - Matteo Renzi non ha mai fatto mistero di preferire le trasmissioni popolari - populiste per i critici - ai convegni paludati. Per la seconda volta, dopo che «la prima,...
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Per Renzi, però, l'intervento alla trasmissione della D'Urso sulle reti Mediaset è l'occasione per rassicurare i cittadini che la scure agli enti locali non si trasformerà in tasse o meno servizi. «È una vergogna solo dire che ci saranno tagli alla sanità», si inalbera l'ex sindaco, garantendo che i servizi delle Asl per anziani che «soffrono di demenza senile» o per malattie terribili come la Sla non diminuiranno ma «ci sono spese che tranquillamente si possono tagliare».
L'annuncio ad effetto è, però, il bonus dal primo gennaio per le neo-mamme. Barbara D'Urso è preoccupata perché a causa della crisi nascono molti meno bambini in Italia. Renzi condivide. E svela un aspetto inedito della legge di stabilità: «Daremo gli 80 euro non solo a chi prende meno di 1500 euro al mese ma anche a tutte le mamme, che fanno un figlio, per i primi tre anni». Nuovo applauso della platea ma non di Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, ospite anch'egli, il quale senza giri di parole parla di «presa per il c...», per quanto fu proprio il centrodestra a varare il bonus bebè. Il bonus mamme - precisano più tardi fonti dell'esecutivo - costerà 3 miliardi di euro nei primi tre anni e 1,5 miliardo l'anno per quelli successivi.
In quasi un'ora di intervista, il premier tocca tutti i temi «sensibili» per la vita quotidiana delle persone a partire dalle riforme della pubblica amministrazione e della giustizia, «priorità per semplificare la vita dei cittadini e attrarre investimenti esteri». Quanto alla manovra, oltre alla «soluzione saggia» di lasciare decidere ai cittadini se chiedere l'anticipo del Tfr, Renzi evidenzia come con i 6 miliardi di taglio dell'Irap si riducono le tasse per gli imprenditori e «mettiamo a dieta lo Stato». Tutte riforme, inclusa quella per il riconoscimento alla tedesca delle unioni civili, che il premier vorrebbe fare a passo di carica.
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Il Gazzettino