ROMA - Il tanto vituperato «partito della nazione» è «solo un fantasma». Uno spauracchio inventato da chi ha «paura del futuro». Matteo Renzi dà la sua parola ai 370...
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L'idea, lanciata davanti a una platea di under 35 entusiasti, è quella di super-primarie europee per scegliere il prossimo candidato Pse alla presidenza della Commissione. Ma c'è tempo: il prossimo voto è nel 2019. Intanto, però, sulla scena c'è un dibattito tutto interno al Pd, sulla presunta adesione in Sicilia della vecchia classe dirigente cuffariana. Renzi non affronta la vicenda. Ma replica agli attacchi di chi lo accusa di voler creare un «partito della nazione» pigliatutto: «Se qualcuno mi dice che c'è un fantasma in casa, gli rispondo: tu non vai a cercare il fantasma, io non ho tempo da perdere, devo cambiare l'Italia». E la sinistra Dem, che non se la sente più di negare l'ipotesi della scissione, non la prende affatto bene. «Verdini & co. in Senato, gli amici di Cuffaro in Sicilia. A me sembrano proprio in carne ed ossa. Altro che fantasmi...», replica Roberto Speranza. Mentre Miguel Gotor sottolinea che chi rifiuta certi voti non è «schifiltoso», bensì è consapevole che «non si può fare lotta alla mafia con i voti della mafia e che non si cambia l'Italia incentivando il trasformismo più deteriore».
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Il Gazzettino