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Ormai è una tradizione: dici weekend estivo e si materializzano le code sulla 51 di Alemagna. Succede anche d'inverno, quando il Cadore e Cortina attraggono per lo sci. Succede d'estate, quando la montagna chiama turisti per il fresco e le passeggiate. Ed è successo anche ieri. A metà mattina, tutto intasato a Pian di Vedoia tra l'uscita dell'autostrada e Longarone. Un serpentone di auto ferme o in movimento a passo d'uomo. Con litanie conseguenti per gli automobilisti costretti a stare imbottigliati nel traffico. Poco dopo le 10 l'onda verde segnalava già 4 chilometri di coda a Pian di Vedoia. Per fare la trentina di chilometri tra l'uscita della A27 e il Centro Cadore servivano due ore, nella migliore delle ipotesi; i 58 chilometri per arrivare a Cortina richiedevano oltre tre ore. La situazione è andata migliorando solo dall'ora di pranzo in poi. Ma l'asfalto e i guardrail dell'Alemagna assisteranno alla stessa processione già oggi pomeriggio: solo, nel senso di marcia opposto. Per stasera, senza essere dei chiaroveggenti, si possono prevedere code ben più lunghe di 4 chilometri. Con il traffico sull'Alemagna si riaffaccia con forza la discussione sul prolungamento dell'autostrada. E i dati di utilizzo della A27 (che oggi rimane un troncone monco, visto che si ferma a Pian di Vedoia) danno ragione a chi spinge per andare oltre. Perché l'autostrada da Venezia a Cadola ha aumentato di quasi dieci punti percentuali la sua mole di traffico. Così dice il rapporto Unioncamere Veneto su dati Aiscat (aggiornato al luglio 2016). Gli 82 chilometri di asfalto a due o tre corsie della A27 sono passati dai 648 milioni di veicoli per chilometro del 2007 ai 700 veicoli per chilometro del 2015. Un trend di crescita (+8%) che suona completamente diverso dal resto delle autostrade trivenete (esclusa la A4). Perché la Padova-Bologna ha visto un calo di 87 milioni di veicoli per chilometro negli ultimi nove anni; e la Udine-Tarvisio addirittura di 176 milioni di veicoli. Il successo della A27 riguarda soprattutto il traffico leggero: i camion difatti erano 113 milioni nel 2007, sono 114 milioni nel 2015; le auto invece sono passate da quota 552 milioni per chilometro a 586 milioni per chilometro.

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Il Gazzettino