Regeni: fiaccolata e appello dei genitori «Verità per Giulio. Il Cairo collabori»

Regeni: fiaccolata e appello dei genitori «Verità per Giulio. Il Cairo collabori»
ROMA - Alle 19,41 in punto decine di fiaccole si sono accese davanti al Pantheon per chiedere «verità e giustizia per Giulio Regeni». A quell'ora di sei mesi fa il ricercatore...

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ROMA - Alle 19,41 in punto decine di fiaccole si sono accese davanti al Pantheon per chiedere «verità e giustizia per Giulio Regeni». A quell'ora di sei mesi fa il ricercatore scomparve per sempre dopo essere uscito di casa per incontrare un docente italiano trapiantato al Cairo. Il corpo senza vita e sfigurato del ricercatore venne ritrovato otto giorni dopo e sulle cause della sua morte ancora oggi, dopo 180 giorni, si brancola nel buio. Per questo Amnesty International, insieme con l'associazione Antigone e la Coalizione italiana per le libertà e i diritti civili (presenti anche cittadini egiziani), hanno deciso di scendere di nuovo in piazza, per chiedere che si faccia luce sull'omicidio. «Siamo qui per chiedere verità e giustizia - le parole dei genitori di Regeni - Chiediamo alle autorità egiziane di collaborare. A sei mesi da quel giorno non sappiamo ancora perché Giulio sia stato ucciso».

Qualche novità, sul fronte investigativo, potrebbe arrivare dalla consulenza tecnica, decisa dalle procure di Roma e del Cairo, sui video delle stazioni della metropolitana dove sarebbe transitato Regeni prima di sparire. Gli hard-disk saranno inviati in un centro specializzato in Germania, dove gli esperti dovranno estrapolare le immagini di quel 25 gennaio per cercare di capire chi abbia incontrato e cosa sia successo al ragazzo prima di morire. I pm di piazzale Clodio confermano comunque che «il canale di collaborazione con Il Cairo resta aperto», malgrado alcuni «buchi neri», come la mancata consegna agli italiani del traffico di celle telefoniche della zona in cui scomparve Regeni e quella in cui fu trovato il suo cadavere. Mancanze che più volte hanno rischiato di interrompere i rapporti tra le due procure. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino