REFRONTOLO La notte del 2 agosto 2014, quando le acque del Lierza spazzarono

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REFRONTOLO
La notte del 2 agosto 2014, quando le acque del Lierza spazzarono via il tendone nei pressi del Molinetto della Croda in cui si stava svolgendo la festa dei omi, furono tra i primi ad intervenire prestando aiuto alle persone travolte dall'esondazione e poi aprirono a feriti e superstiti la loro casa.

IL RICONOSCIMENTO
I fratelli Fabrizio e Massimo Lorenzon sono stati insigniti della medaglia di bronzo al valor civile. L'onorificenza è stata assegnata a fine 2019 con decreto del Presidente della Repubblica, ma solo la scorsa settimana i fratelli Lorenzon hanno potuto ricevere la medaglia. Nel municipio di Refrontolo, alla presenza del sindaco Mauro Canal, l'onorificenza è stata consegnata, in rappresentanza dello Stato e su mandato della Prefettura di Treviso, dal maresciallo Alberto Bosco, comandante della stazione dei carabinieri di Pieve di Soligo. Pari onorificenza era stata conferita anche a Roberto Bechevolo, capo squadra esperto dei vigili del fuoco, intervenuto benché fuori servizio la notte del 2 agosto 2014. A distanza di sei anni dalla tragedia che costò la vita a Luciano Stella, Giannino Breda, Fabrizio Bortolin e Maurizio Lot, la ferita è ancora aperta e vivi sono i ricordi di quella notte tra coloro che si trovavano alla festa e tra chi prestò aiuto prima dell'arrivo dei soccorritori. I fratelli Lorenzon, abitando a due passi dal Molinetto della Croda, furono tra i primi ad intervenire. Un gesto di altruismo che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto riconoscere con l'assegnazione della medaglia di bronzo al valor civile.
LA MOTIVAZIONE
«Con ferma determinazione si legge nella motivazione della benemerenza -, in occasione di una violenta alluvione, unitamente al fratello, interveniva in soccorso di alcune persone che, durante lo svolgimento di una sagra in un capannone, rischiavano di essere travolte dalla improvvisa piena del torrente Lierza. Recuperate prontamente alcune corde dalla propria abitazione, provvedeva a legarle attorno ai pali di cemento del vigneto e a lanciarle a chi tentava di guadagnare la riva, scongiurando più gravi conseguenze. Chiaro esempio di elette virtù civiche e di generoso altruismo». Pari onorificenza era stata conferita anche a Roberto Bechevolo perché «con ferma determinazione, libero dal servizio, interveniva in soccorso di alcune persone. Successivamente prestava soccorso a una persona schiacciata da un traliccio della struttura, che provvedeva ad ancorare con un trattore con l'ausilio di altre persone, per evitare che scivolasse verso valle».

Claudia Borsoi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino