Reflusso gastrico, non alcol

Reflusso gastrico, non alcol
Si era visto affibbiare un decreto penale di condanna a una somma stratosferica: 24.500 euro, ossia il risultato della conversione dei tre mesi di arresto individuati come pena...

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Si era visto affibbiare un decreto penale di condanna a una somma stratosferica: 24.500 euro, ossia il risultato della conversione dei tre mesi di arresto individuati come pena appropriata dal giudice per le indagini preliminari. Il giovane cavarzerano di 35 anni, M. T., era chiamato in causa per un controllo con l'etilometro che era stato eseguito, secondo la ricostruzione dell'accusa, verso le 3 di notte del 14 settembre 2011 in località Passetto, ad Adria. Entrambe le misurazioni avevano fatto registrare una concentrazione di alcool nel sangue nell'ordine dei due grammi per litro. Ben oltre la soglia di tolleranza.

Alla fine però il giovane è stato assolto, mercoledì, dal giudice Valentina Verduci del tribunale di Rovigo. Accogliendo le richieste e le argomentazioni della difesa, affidata all'avvocato Paolo Guidorzi e alla collega Annalisa Casadio. Il tutto supportato da complesse consulenze medico legali. Una sentenza che pone un precedente di rilievo. Arrivata al termine del processo nato dall'opposizione al decreto penale di condanna.
I difensori sono stati in grado di dimostrare che il giovane soffre di reflusso gastroesofageo. Un disturbo che porta il suo organismo a produrre sostanze che la chimica classifica come chetoni. A base alcolica e quindi in grado di dare riscontro positivo all'esame con l'etilometro. Anche nel caso di una persona che non ha bevuto oppure lo ha fatto con grande moderazione. Nel corso della consulenza tra l'altro il medico incaricato dalla difesa ha anche sostenuto che la sintomatologia presentata al momento del controllo dal giovane non era quella che si sarebbe dovuta avere qualora gli alti tassi di alcolemia riscontrati fossero stati reali. Il giorno della discussione, l'accusa ha chiesto una condanna nell'ordine dei sei mesi, mentre gli avvocati Guidorzi e Casadio hanno domandato l'assoluzione, per le motivazioni delle quali si è detto. Il giudice Verduci, senza necessità di ritirarsi in camera di consiglio, ha letto una sentenza di assoluzione per il giovane automobilista.

Una sentenza importante di per sè, ma ancora di più per il precedente che pone. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino