Referendum e Bisinella Il no dei tosiani a Tosi

Referendum e Bisinella Il no dei tosiani a Tosi
Flavio Tosi è più che convinto: al referendum costituzionale del 4 dicembre si vota sì. Deciso e attivissimo: domenica era al convegno con Pier Ferdinando Casini, a giorni a...

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Flavio Tosi è più che convinto: al referendum costituzionale del 4 dicembre si vota sì. Deciso e attivissimo: domenica era al convegno con Pier Ferdinando Casini, a giorni a Verona arriverà nientemeno che il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi che proprio assieme a Tosi spiegherà le ragioni del sì. Peccato che i consiglieri regionali tosiani non siano così convinti. E men che meno attivi. Dei quattro che a palazzo Ferro Fini rappresentano il movimento Fare! non ce n'è uno che stia facendo campagna elettorale. Quantomeno, non per il sì. E pure sul fronte amministrativo, si registra più tepore che entusiasmo: la notizia che la senatrice Patrizia Bisinella, compagna di Tosi, trevigiana ma adesso per ragioni di cuore trapiantata a Verona, potrebbe essere candidata a sindaco della città scaligera nel caso non venga concesso il terzo mandato a favore di Tosi, non ha provocato frizzi e lazzi al Ferro Fini. «Sono contrario ai partiti-famiglia», ha detto Maurizio Conte. E Giovanna Negro: «Un sindaco deve rappresentare il proprio territorio, non può essere esportato ovunque. E la senatrice Bisinella è trevigiana».

Ma è sul fronte referendario che i quattro tosiani in consiglio regionale manifestano le maggiori perplessità. Nessuno vuole mettersi in contrapposizione con Tosi e infatti tutti rifuggono l'argomento. Se proprio devono parlarne a microfoni accesi, pattinano. Ma ormai a Palazzo è risaputo che nessuno sostiene il sì. Dei quattro, Stefano Casali è forse il più esposto, essendo coordinatore regionale del movimento Idea di Gaetano Quagliariello, l'ex ministro per le Riforme il cui progetto è totalmente diverso da quello della Boschi. Non si pronuncia e non sta facendo campagna elettorale Andrea Bassi. Scettica Giovanna Negro: «Se si valuta il contenuto, questa riforma è meglio della devolution. Se però guardo a come Renzi si è personalizzato il referendum, ho delle difficoltà. L'ho riscontrato anche nel mio gruppo di Fare! a livello locale. Stiamo discutendo, ci troveremo a breve per decidere». Maurizio Conte ha già deciso: «Non sono sulla posizione di correre per il sì. Campagna elettorale non ne farò perché la questione ormai ha preso una piega politica, o pro o contro Renzi, mentre si tratta di un referendum costituzionale».

E in queste ore tiene banco anche l'ipotesi di una Hillary Clinton veronese, come si è scherzato ieri al programma radiofonico Un giorno da pecora che tra gli ospiti aveva la senatrice Bisinella: ossia la first lady che diventa sindaco. «Sarei ben contenta, ma staremo a vedere. Al momento stiamo lavorando all'ipotesi del terzo mandato», ha detto la parlamentare. Nessun commento da parte di Tosi. Scettici, a dir poco, i tosiani. A parte Casali: «Sarebbe una candidatura autorevole».
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Il Gazzettino