Reddito, i Cinquestelle adesso aprono ai contratti a tempo per i beneficiari

Reddito, i Cinquestelle adesso aprono ai contratti a tempo per i beneficiari
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IL PROVVEDIMENTO
ROMA Finora il governo aveva riconosciuto loro soltanto un ruolo nella gestione dei corsi di formazione. Ma con l'approssimarsi della data di partenza del primo aprile, l'esecutivo ha deciso di dare nuovi compiti alle agenzie del lavoro nell'erogazione del reddito di cittadinanza. Soprattutto coinvolgerà i privati nel core business del nuovo strumento di welfare: la ricerca di nuovi posti di lavoro per i disoccupati e gli inoccupati, anche se con quei contratti a tempo determinato già finiti nel mirino del decreto Dignità. Le agenzie, infatti, troveranno offerte che, vista la natura precaria dei contratti, non si sommeranno alle tre (a tempo indeterminato) invece garantite dai centri per l'impiego.

LE MODIFICHE
Il ruolo dei privati è una delle ultime novità che dovrebbe entrare nella versione definitiva del decretone, che potrebbe arrivare oggi alla firma del Quirinale.E mentre i Caf annunciano un assalto di richiedenti, anche se nessuna istruzione è stata ancora ricevuta, sempre in queste ore sarebbe stato deciso di portare a 10 mila le assunzioni dei navigator, che seguiranno i percettori del reddito: 6mila saranno presi da Anpal Servizi, il resto dalle Regioni. Tornando all'intesa tra governo e agenzie di lavoro, ieri i tecnici del ministero del Lavoro (c'erano, tra gli altri, l'ideatore del sussidio, Pasquale Tridico, il direttore generale Salvatore Barca, il responsabile della segreteria tecnica Giovanni Capizzuto) hanno visto i rappresentanti di Assosomm. Racconta il suo presidente Rosario Ravizza: «L'incontro è andato molto bene. Oltre alle attività di ricollocazione, daremo il nostro apporto nella fase di ricerca di lavoro. Le nostre agenzie, collegandosi con il portale nazionale dedicato ai percettori (il Siupl, ndr), pescheranno dalla platea del reddito i lavoratori che ci chiedono le aziende. Vogliamo essere una sorta di traghettatori dal divano e dal lavoro». I privati, che con la somministrazione forniscono ogni giorno 700.000 lavoratori alle imprese, sceglieranno quindi i loro candidati in una platea che sfiora il milione e mezzo di unità. In questo modo entrano in un database dove sono presenti circa 800mila persone in più a quelle già iscritte alle loro strutture. Le offerte di lavoro garantite dalle agenzie delle imprese si sommano e non vanno confuse con le tre, che invece devono trovare per i percettori del reddito i centri per l'impiego. In primo luogo, la loro accettazione non è obbligatoria e non è soggetta a vincoli di natura territoriale. Quindi sono formalizzate con contratti a tempo e non saranno oggetto di sgravi contributivi. Facile capire il vantaggio del settore: poter entrare in contatto con un bacino di lavoratori, che non si iscrivono alle agenzie private. Mentre il governo, anche se con contratti precari, spera in questo modo di ridurre la disoccupazione.

Francesco Pacifico
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino