Quota 100 mette a rischio i servizi comunali principali

Quota 100 mette a rischio i servizi comunali principali
SAN VITOQuota 100, il meccanismo di pensionamento anticipato che consente di lasciare il lavoro prima di avere maturato i requisiti attualmente in vigore, rischia di mettere in...

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SAN VITO
Quota 100, il meccanismo di pensionamento anticipato che consente di lasciare il lavoro prima di avere maturato i requisiti attualmente in vigore, rischia di mettere in crisi la macchina del Comune di San Vito. Il rischio di paralisi dei servizi principali è evidente: anagrafe, asili nido, uffici tecnici e servizi sociali. C'è un altro problema: le lungaggini dei concorsi che possono durare, tra verifiche ed eventuali ricorsi, anche oltre l'anno dall'emanazione del bando. «Pensiamo a molti nostri dipendenti e funzionari che - osserva Alberto Bernava, capogruppo della civica Cittadini -, dopo anni di onorato servizio, si potranno godere la meritata pensione. La domanda che ci poniamo quindi è chiara: il Comune di San Vito subirà gli effetti negativi del quadro normativo vigente? Abbiamo chiesto in consiglio comunale un impegno concreto, esprimendo preoccupazione sul quadro illustrato e impegnando contestualmente il sindaco a verificare, in prospettiva, eventuali ricadute negative sui servizi pubblici nei prossimi anni (a perimetro del bilancio consolidato). Abbiamo chiesto poi all'esecutivo di sollecitare, nelle opportune sedi, quelle modifiche legislative e normative che possano permettere, soprattutto agli enti con bilanci virtuosi, maggiore facilità di assunzione di personale. Abbiamo accettato dal sindaco Di Bisceglie l'accoglimento dell'ordine del giorno come raccomandazione, sperando che non rimanga lettera morta: intendiamo mantenere i riflettori puntati sulla questione. Vogliamo mettere in atto tutte le azioni che possano garantire qualità dei servizi comunali ai nostri cittadini, oggi come domani».

A San Vito esiste il rischio concreto che, usufruendo di Quota 100, diversi dipendenti, tra cui anche personale che ricopre incarichi dirigenziali e fondamentali per il funzionamento della macchina amministrativa, possano andare in pensione nei prossimi due anni. «Ciò - il timore di Bernava - potrà causare un vero e proprio impoverimento per le organizzazioni pubbliche, in quanto non accadrà quello che avviene solitamente nelle aziende private: il passaggio generazionale delle competenze. Seppur i neoassunti dispongano, solitamente, di un livello di scolarizzazione più elevato, la preziosa esperienza di decenni di servizio si dispererebbe inesorabilmente. Ci avviamo alla discussione del Documento unico programmatico, un atto strategico che traghetterà il Comune alla prossima scadenza elettorale del 2021. Un documento importante che, con i suoi contenuti, traccerà la San Vito che i prossimi amministratori dovranno guidare. La nostra civica non intende limitarsi ad un giudizio generale ma vuole intervenire con delle proposte, che possano arricchire il piano strategico ed operativo per migliorare la qualità della vita dei sanvitesi».

Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino