«Questa terra fa gola alla mafia»

«Questa terra fa gola alla mafia»
Anche in Cadore c'era bisogno di un presidio di Libera. «Non è vero che siamo immuni dalla mafia, è in momenti difficili come quelli che stiamo vivendo che i criminali mettono...

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Anche in Cadore c'era bisogno di un presidio di Libera. «Non è vero che siamo immuni dalla mafia, è in momenti difficili come quelli che stiamo vivendo che i criminali mettono radici».

Così il sindaco di Lozzo Mario Manfreda davanti all'auditorium gremito di persone per ascoltare il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti.
La posizione di Manfreda ha trovato d'accordo la presidente della presidente della Provincia e sindaco di Auronzo, Daniela Larese Filon: «Non serve guardare altrove per cercare infiltrazioni mafiose».

Ha rincarato la dose l'auronzano Giuseppe "Bepi" Monti raccontando di quanto accaduto nel suo paese nelle scorse settimane: «Gomme tagliate, cerini infilati in lettere anonime, minacce, mi sono candidato e sono diventato capo della Regola non per la poltrona ma per vigilare sul pericolo». Di fronte a tanta presa di coscienza colui che vent'anni fa ha fondato Libera contro le mafie, non ha che potuto confermare. Così il cadorino don Luigi Ciotti: «È talmente tanta la bellezza di questi luoghi che non è possibile che non abbiano messo le mani su questi territori attraverso delle società». Da ieri è operativo anche in Cadore il coordinamento di Libera che è stato intitolato ad una giovane madre e ai suoi due gemelli: Barbara, Giuseppe e Salvatore, uccisi dalla mafia in Sicilia, non erano l'obiettivo ma si trovarono per caso e per loro sfortuna nello stesso punto dove era programmato l'attentato al giudice Palermo. Doveva essere in Messico ieri don Ciotti ma non ha saputo resistere al richiamo della sua terra, prima ha incontrato gli studenti, poi la gente. Ha chiesto di vigilare, la presenza di Libera non deve far pensare ad una delega ma ad un impegno ancora maggiore di tutti per la «responsabilità nella legalità». Ha quindi ricordato un sogno, far diventare parco la zona delle Marmarole, «fino all'ultimo giorno della mia vita combatterò per i poveri, per gli ultimi e per realizzare quel parco» ha assicurato. Lasciato Lozzo è salito a Pieve dove si è siglata la nascita del presidio di Libera, l'ufficializzazione in Magnifica Comunità, lo storico ente ha aderito all'associazione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino