Quel matrimonio così desiderato: «Maila, esempio per i giovani»

Quel matrimonio così desiderato: «Maila, esempio per i giovani»
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TARZO
Il coraggio con cui Maila ha affrontato la malattia sia di esempio ai giovani. Ma anche il suo saper sognare sproni coloro che, per paura, oggi rinunciano ad avere sogni. Don Francesco Cerruti nell'omelia del funerale della 24enne ha rivolto, in particolare ai giovani, un invito a riprendere a sognare.

LA CITAZIONE DI STEVE JOBS
E riprendendo le parole di Steve Jobs, in chiusura, ha detto: «Dico ai giovani siate affamati di sogni e folli nel perseguirli». E così era Maila Casagrande che, a novembre, non aveva rinunciato a sposare il suo Valentino. Il rito civile, ma il sogno, condiviso con lo sposo, era di «unirsi in matrimonio religioso, sposarsi in chiesa, davanti al Signore e all'altare consacrare il loro amore» ha testimoniato il sacerdote. Due comunità, quella tarzese d'origine e quella vittoriese d'adozione, si sono strette ieri pomeriggio al marito Valentino Basile, ai genitori Stefano e Vania, ai fratelli Davide e Isaia e ai famigliari di questa giovane che, sempre con il sorriso, ha affrontato anche i momenti più duri della sua vita. Una donna «tenace, con una sana testardaggine» ha sottolineato il sacerdote. La chiesa era incapace di contenere la folla.
BARA E ROSE BIANCHE

Per Maila una bara bianca, come pure bianche le rose poste sopra al feretro. «I nostri occhi ha detto don Francesco, interpretando il pensiero di chi ha conosciuto Maila - hanno visto una giovane donna che ha sempre vissuto con il sorriso e questa è già da sola una grandissima grazia di Dio per tutti coloro che l'hanno conosciuta. Il sorriso di Maila è stato uno squarcio di luce in mezzo ad un mondo tenebroso, fatto di gente triste, avvilita e imbufalita. Abbiamo visto una giovane donna dal carattere grintoso con cui ha affrontato la malattia. Siate coraggiosi dice Maila oggi a chi sta attraversando momenti difficili, un messaggio che non deve sfuggirci dal cuore». Maila sapeva che i sogni si possono infrangere davanti alle vicissitudini della vita, come nel suo caso a causa delle condizioni di salute o per un lavoro che non c'è o che si è perso. Ma lei non ha mai rinunciato a sognare. «Troppa gente oggi rinuncia a sognare perché ha paura che questi sogni non si realizzino il monito di don Francesco e preferisce paurosamente rinunciare o pensare giorno per giorno. Affrontano dunque il grande mare della vita su una barca, ma vicini alla costa, pronti al minimo sussulto della vita a buttar già la scialuppa di salvataggio e a saltarci dentro». Questa però non era Maila. «Finché voi giovani non riprenderete a sognare l'appello che il sacerdote si è sentito di fare in ricordo della giovane - noi dal paltano non ne verremo fuori».
Claudia Borsoi
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Il Gazzettino