Quei finanziatori fantasma dell'assessore e dei 2 consiglieri

Quei finanziatori fantasma dell'assessore e dei 2 consiglieri
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LA VERIFICA
VENEZIA Il 20 settembre 2020: si svolgono le elezioni comunali di Venezia. Otto mesi dopo, 20 maggio 2021: il Collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte d'appello segna con la biro rossa i conti di due candidati sindaci e di un candidato consigliere comunale, alla fine tutti e tre entrati a Ca' Farsetti, ma ora chiamati a spiegare le rispettive spese elettorali. Si tratta di Marco Gasparinetti, Giovanni Andrea Martini, Renato Boraso.

A quanto risulta, la campagna elettorale per la rielezione di Boraso in consiglio comunale, poi nominato assessore alla Mobilità dal sindaco Luigi Brugnaro, è stata finanziata anche da società straniere, una con sede a Monaco, l'altra di Vienna, ma la documentazione presentata è carente. Gasparinetti, che era candidato sindaco di Terra e Acqua 2020, non ha invece fornito i nominativi delle persone che hanno contribuito alla sua propaganda. E nelle medesime condizioni si trova Giovanni Andrea Martini, che era candidato sindaco di Tutta la Città Insieme. Di quanti soldi stiamo parlando? Per Boraso i contributi sui quali i magistrati vogliono che sia fatta chiarezza ammontano rispettivamente a 5 mila, 5mila e 10mila euro. Per Gasparinetti la cifra ammonta a 14mila euro, di cui 4mila da persone fisiche.
IL COLLEGIO
Otto mesi dopo il voto, dunque, Boraso, Gasparinetti e Martini dovranno presentare le carte mancanti. Nel caso dell'assessore alla Mobilità della giunta Brugnaro, a mancare sarebbe la documentazione delle società finanziatrici della campagna elettorale: la norma prevede che le società che contribuiscono alla propaganda politica di un candidato presentino una deliberazione dei propri organi da cui risulti tale volontà. Le due società - una di Monaco, l'altra di Vienna - che hanno sostenuto la campagna elettorale di Boraso non hanno presentato questo atto.
Gasparinetti, che con il 4,05% non ce l'ha fatta a diventare sindaco ma è stato eletto consigliere comunale, ha dichiarato contributi per circa 14mila euro, ma, a parte un comitato che lo sosteneva, non ha detto da chi sono arrivati i rimanenti 4mila euro. La norma dice che se il sostegno supera i 500 euro bisogna attribuirne la paternità. Dunque, i magistrati vogliono sapere: chi ha dato i soldi per la campagna elettorale all'attuale consigliere comunale di Terra e Acqua? Analoghi chiarimenti dovranno essere forniti da Martin.
IL COLLEGIO
Alla luce del verdetto deciso nella seduta di giovedì scorso, il Collegio regionale di garanzia elettorale presieduto da Gabriella Zanon chiederà ora ai tre interessati di controdedurre alle osservazioni. Le posizioni di Boraso, Gasparinetti e Martin sono state dunque stralciate dall'esame delle spese elettorali relative alla consultazione del 2020 e, presumibilmente, contando i tempi per l'invio delle richieste di chiarimento e le risposte, saranno definite nell'arco di un paio di mesi. Le spese elettorali degli altri eletti sono risultate regolari.
LA CORTE DEI CONTI
Va detto che lo scorso febbraio sulle spese elettorali del 20 settembre 2020, ma relativamente ai soli partiti e/o movimenti, si era pronunciato il Collegio di controllo sulle spese elettorali della Corte dei conti, presieduto da Salvatore Pilato. In quell'occasione era risultato tutto in regola. Le seguenti liste avevano dichiarato di non aver sostenuto spese né di aver ricevuto alcun contributo per le elezioni amministrative del comune di Venezia: Stefano Zecchi Sindaco - Partito dei Veneti; Tutta la Città insieme! Giovanni Andrea Martini Sindaco; Civica Sitran; Terra e Acqua 2020; Giorgia Meloni Fratelli d'Italia; Movimento 5Stelle Ilblogdellestelle.it; Venezia è tua Baretta Sindaco- Federalisti europei + Venezia Italia Viva Partito socialista Italiano; Idea comune per Mestre e Venezia Baretta Sindaco.

Avevano dichiarato spese: Partito Comunista dei lavoratori per 270,40 euro; Per Mestre e Venezia ecologia e solidarietà, 2.345,52 euro; Forza Italia Berlusconi per Venezia, 491,40 euro; Liga Veneta per Salvini Premier, 16.707,25 euro; Luigi Brugnaro Sindaco, 129.056,01 euro; Lista Civica Le Città, 628,40 euro; Verde Progressista, 13.396,10 euro; Baretta Sindaco Italia in comune Volt Svolta in Comune, 356,96 euro; Partito Democratico Baretta Sindaco, 5.316,41 euro; Italia Giovane solidale Vox Italia Partito valore umano Per un nuovo umanesimo, 1.202,67 euro.
Alda Vanzan
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Il Gazzettino