In sella alla sua bicicletta percorreva tutta la Restera per rifornire i tossicodipendenti con cui aveva appuntamento. Le sue scorribande però sono state tenute sotto controllo...
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Stando al capo d'imputazione, il 43enne era finito in manette il 24 ottobre scorso quando la Squadra Mobile di Treviso aveva dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip cinque giorni prima. Gli indizi di colpevolezza a carico dell'uomo erano diversi, frutto di un'attività di appostamento e controllo che aveva permesso di documentare le modalità di spaccio utilizzate dal 43enne che, con le dosi nascoste in bocca si spostava in bicicletta per raggiungere i clienti e, nel caso, scappare in caso di blitz. Una volta individuati i clienti, gli inquirenti li hanno messi alle strette e tutti, uno dopo l'altro, hanno confessato che erano soliti comprare cocaina dal nigeriano. Parole messe nero su bianco in fase di indagini preliminari che hanno spinto il pm a chiedere e ottenere la misura cautelare. L'impianto accusatorio ha poi retto nel corso del procedimento penale conclusosi appunto con una condanna. La difesa ha già annunciato che presenterà ricorso in appello.
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Il Gazzettino