«Quando Gigli e la Callas...» Il teatro sociale in Polesine

«Quando Gigli e la Callas...» Il teatro sociale in Polesine
L'ESPOSIZIONENon si entra in una mostra, ma si sale direttamente sul palcoscenico. Tutt'intorno, la musica, i suoni, le rappresentazioni multimediali, tridimensionali, conducono...

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L'ESPOSIZIONE
Non si entra in una mostra, ma si sale direttamente sul palcoscenico. Tutt'intorno, la musica, i suoni, le rappresentazioni multimediali, tridimensionali, conducono per mano lo spettatore, in un viaggio indimenticabile, dove esiste tutto tranne che la staticità. Palazzo Roncale, nel cuore di Rovigo, ospita fino al prossimo 27 giugno, la mostra Quando Gigli, la Callas, Pavarotti Teatri Storici del Polesine. Storie infinite, momenti straordinari, grandi debutti e prestigiose prime, di decadenza e resurrezione da rivivere e ricordare. L'amore di un territorio per l'opera e il balletto, il coinvolgimento di una comunità operosa e appassionata d'arte, la fioritura di teatri preziosi come gioielli, l'emozione di debutti esaltanti come quello di Beniamino Gigli, e di concerti indimenticabili di artisti del calibro di Luciano Pavarotti, Antonio Cotogni, Maria Callas, Renata Tebaldi, Giulietta Simionato e Katia Ricciarelli, fino alla crisi economica e il definitivo tramonto di un'epoca d'oro, rappresentano il filo conduttore dell'evento.

A CAVALLO DEI SECOLI
Tutto nasce tra Ottocento e Novecento: sul territorio del Polesine nascono una cinquantina di teatri storici, fioriti grazie all'impegno di cittadini che per tenerli in attività non esitarono ad autotassarsi. E proprio perché nati da una società di persone presero il nome di Teatri Sociali. Di questo patrimonio sopravvivono oggi solo sette teatri: il Comunale e il Ferrini di Adria, il Cotogni di Castelmassa, lo Zago di Loreo, il Ballarin di Lendinara, il Sociale di Rovigo e il Balzan di Badia Polesine. La tecnologia la fa da padrone: Palazzo Roncale si trasforma in un affollato teatro d'opera, con il brusio del foyer, l'entrata in platea e nei palchi, il canto, gli applausi. Tutto virtuale e tutto molto coinvolgente ed emozionante. Per effetto della realtà aumentata, la sala incontri del Piano Nobile del Palazzo si trasforma in uno dei sette teatri illustrati dalla mostra, il tavolo dei relatori si trasforma in palcoscenico, le sedie diventano poltroncine di platea, gli arazzi alle pareti lasciano il posto ai palchetti.
REALTÀ AUMENTATA
L'atmosfera, i suoni, i rumori di un vero teatro accompagnano il visitatore nel suo percorrere la mostra, come se fosse dentro un foyer in attesa che si spalanchino le porte della platea. Poi il silenzio e gli applausi che accolgono l'Orchestra e il Direttore, e lo spettacolo inizia. Come per miracolo, è egli stesso in scena, ad osservare da vicino, sino a toccare chi si sta esibendo. Dal buio salgono sul palcoscenico la soprano Marina Di Liso e il tenore Riccardo Zanellato, l'una impegnata nella Carmen di Bizet, il secondo nel Mefistofele di Arrigo Boito. A cantare e muoversi sono le loro proiezioni olografiche ad alta definizione, realizzate per la mostra, delle loro esatte dimensioni. Il visitatore potrà avvicinarsi ai cantanti, salire sul palcoscenico sino a farsi invadere il corpo dalle vibrazioni delle due voci, immergersi nella scena. Per informazioni, prenotazioni e biglietti: 0425.460093.

Elisabetta Zanchetta
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino