IL CASOUDINE Un ente superiore, quale l'Arpa Fvg («e non il laboratorio di analisi controllato dal gestore»), venga incaricato di verificare la bontà dell'acqua erogata in...
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UDINE Un ente superiore, quale l'Arpa Fvg («e non il laboratorio di analisi controllato dal gestore»), venga incaricato di verificare la bontà dell'acqua erogata in alcune zone della rete idrica della città di Udine e di Pradamano, «eliminando ogni dubbio sull'innocuità dei fastidiosi odori che si riscontrano quando si apre un rubinetto». A chiederlo è il presidente dell'Osservatorio civico contro le illegalità del Fvg, Marino Visintini, dopo le lamentele da parte di utenti riportate sia dagli organi di informazione sia ricevute dallo stesso Osservatorio. «Come ci si può accontentare di una generica e dogmatica dichiarazione di un gestore - sostiene Visintini - che, da una parte tranquillizza gli utenti elogiando la qualità dell'acqua fornita e dall'altra indica di non consumarla direttamente ma di farla bollire per 15 minuti (con le finestre aperte) e dopo attendere un congruo tempo di decantazione?».
In particolare, l'Osservatorio si chiede se la rete idrica udinese sia assoggettata «ad un livello di disinfezione superiore rispetto ad altre località gestite dalla stessa azienda» e se «le concentrazioni di disinfettante immesse in origine nell'acqua siano conformi alle norme vigenti o ai consigli degli organi competenti, o siano volutamente maggiorate per accelerare i tempi di ripulitura della rete, evitando gli opportuni lavaggi».
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Il Gazzettino