«Purtroppo sono cose che capitano ma non rovinano il ricordo di Treviso»

«Purtroppo sono cose che capitano ma non rovinano il ricordo di Treviso»
È arrivato all'adunata degli alpini di Treviso in bicicletta. È partito dalla sua casa di Cartignano (Cuneo) e ha macinato 550 chilometri in quattro giorni. Alla fine, però,...

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È arrivato all'adunata degli alpini di Treviso in bicicletta. È partito dalla sua casa di Cartignano (Cuneo) e ha macinato 550 chilometri in quattro giorni. Alla fine, però, Cesare Einaudi, 44enne operaio forestale, ha dovuto far ritorno in treno. Perché domenica sera, dopo la grande sfilata, qualcuno ha rubato proprio quella bici incatenata a una ringhiera nella zona delle Stiore: una Fiorelli Coppi da corsa degli anni 80.

«Ho girato per Treviso per tutta la notte, fino alle sette di lunedì mattina, per provare a ritrovarla racconta sono andato a vedere alla stazione dei treni: speravo l'avesse presa qualcuno che era in ritardo. Ma niente. Ero particolarmente legato a quella bici: non vale moltissimo, sui 500 euro, ma apparteneva a mio cugino che è mancato e adesso l'avevo passata a mio figlio. Lancio un appello a tutti: se qualcuno l'ha vista, lo segnali». Non è una due ruote tanto comune: manubrio da corsa, portapacchi dietro e scritta Coppi sia sul tubolare che sulla forcella.
Oggi Cesare sporgerà denuncia ai carabinieri. Era la prima volta che raggiungeva un'adunata pedalando. Il carico abbonante, fisarmonica d'ordinanza, tenda e sacco a pelo, non gli ha impedito di arrivare al traguardo. «È stato fantastico spiega ho fatto tappa ad Asti, Alessandria, Milano, lago di Garda e Bassano. Sono arrivato a Treviso venerdì». Qui si è unito agli alpini di San Damiano Macra, sempre in provincia di Cuneo, accampati nella zona delle Stiore. «Ho legato la bici a una ringhiera ricorda noi alpini abbiamo fiducia. Forse anche troppa». Domenica ha partecipato alla sfilata. Alle 19 la sua Fiorelli Coppi era ancora lì. Poi è sparita nel nulla. Non è rimasto che il lucchetto spezzato.
«Hanno preso solo la bici. Per fortuna non hanno portato via la fisarmonica e il resto sottolinea più tardi ho visto un furgone bianco che caricava delle bici davanti al vicino supermercato. Ma non sono riuscito a prendere il numero di targa».

Dopo una notte insonne, alla fine il 44enne ha dovuto arrendersi. Lunedì è andato in stazione ed è tornato a casa in treno. E adesso si gioca l'ultima carta lanciando un appello nella speranza che qualcuno abbia visto la sua Fiorelli o la incroci nei prossimi giorni. L'accaduto, comunque, non ha rovinato il ricordo dell'adunata. Cesare ha fatto il militare nel battaglione Susa a Pinerolo, terzo Reggimento alpini. Prende sempre la vita con un sorriso. Anche davanti a disavventure come queste. «Il furto è un inconveniente che non incide sul clima dell'adunata: a Treviso siamo stati benissimo conclude anzi, sarebbe bello poter organizzare un'altra festa per il ritrovamento della bicicletta».
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Il Gazzettino