Punto Snai addio: i 35 dipendenti licenziati per posta

Punto Snai addio: i 35 dipendenti licenziati per posta
Una lettera di licenziamento è arrivata in questi giorni ai trentacinque dipendenti del Punto Snai sito sul piazzale della stazione ferroviaria. A denunciare il taglio del...

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Una lettera di licenziamento è arrivata in questi giorni ai trentacinque dipendenti del Punto Snai sito sul piazzale della stazione ferroviaria. A denunciare il taglio del personale è stato un impiegato, che al momento vuole tenere l'anonimato. «Siamo 35 famiglie che di punto in bianco ci siamo ritrovate con le serrande abbassate da parte del titolare Sandro Bassi, il quale dopo averci messo per un lungo periodo in ferie obbligate nei mesi di luglio e agosto adducendo problematiche relative al trasloco dell'attività, ci ha mandato una raccomandata nella quale ci preannunciava un licenziamento collettivo». Sandro Bassi raggiunto al telefono cellulare ha dichiarato: «É una vicenda molto delicata, preferirei parlarne tra qualche giorno». Poi ha aggiunto: «L'attività è stata attaccata per sette lunghi anni. Adesso negli ultimi tempi abbiamo tentato per ben due volte di cambiare sede, ma sembra che non piacciamo a nessuno. Eppure non siamo certo noi a creare il degrado tutto attorno alla stazione ferroviaria. Ora così non è più possibile andare avanti, ma ripeto la situazione è molto delicata».

Il Punto Snai avrebbe dovuto riaprire il 24 agosto, invece rimarrà chiuso forse per sempre. La sala aveva già vagliato alcuni locali dove trasferire l'attività, in diverse zone della città, ad esempio in via Savelli nel quartiere Stanga o a poche decine di metri dalla stazione dei treni in via Tommaseo al numero 2. Per quest'ultima dislocazione era stato anche siglato il contratto d'affitto.
E sui nuovi luoghi dove potrebbe essere spostato il Punto Snai il dipendente ha voluto sottolineare che: «La proprietà dà colpe di tutto alle autorità e all'opinione pubblica che non sono favorevoli alle nuove destinazioni da lui proposte. Ora noi ci chiediamo. Chi ci tutela? Chi e perchè per motivazioni che non vogliamo nemmeno stare a discutere sta lasciando 35 famiglie senza un reddito? É mai possibile che in questo periodo di crisi, un' azienda che non conosce crisi, sempre piena di clienti e florida, deve chiudere solo e a causa dei giudizi della gente e dall'ostracismo delle autorità. Nessuno ha mai parlato della nostra condizione, - ha concluso - non si è fatto altro nel tempo che discutere solo di degrado senza mettere mai in evidenza che lì ci lavora gente che ha figli e ha mutui da pagare».

Ignaro della lettera di licenziamento ricevuta da trentacinque dipendenti, il Punto Snai in totale ne ha quaranta, è il direttore Marco Schiesaro. «Sono ancora in vacanza - ha dichiarato - e personalmente non ho ricevuto alcuna lettera di licenziamento, ma non sono nemmeno di altre lettere per i lavorati della sala scommesse. É vero che siamo rimasti a casa nel periodo luglio e agosto, ma altro non so. Ora proverò a contattare la nostra rappresentante sindacale». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino