L'epicentro del terremoto di borsa non è l'Italia. Deutsche bank ha perso il 55,07% (solo ieri il 9,5%), Credit Suisse il 49,81%. E poi il Santander il 50,5%, Commerzbank il...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Tant'è che i listini europei sono una fotografia severa ma veritiera della percezione delle grandi banche pur risentendo, a volte, di una speculazione montata ad arte su criteri speciosi. Si spiega così l'andamento negativo di Mps (- 78,44%) sempre negli ultimi sei mesi, alimentato da un atteggiamento al limite del persecutorio da parte della Vigilanza europea: a causa delle speciose interpretazioni sui crediti deteriorati (npl), in diminuzione, Francoforte impone a Siena la ricerca di un partner a tutti i costi.
Prezzo del petrolio, recessione latente, Cina in cammino come una lumaca, rallentamento del ciclo economico americano, domanda interna in frenata nei paesi emergenti, costituiscono una miscela esplosiva che sta investendo le Borse, colpendo il mondo del credito. Ieri piazza Affari ha bruciato il 4,7% ma non è stata una delle sedute peggiori della sua storia recente. E' stata l'undicesima seduta negativa dal 2011: la peggiore (- 6,8%) è stata l'1 novembre 2011 a causa della decisione del premier greco Papandreu di fare un referendum per il salvataggio dello stato. E il 10 agosto di quell'anno il rischio declassamento della Francia e alcune voci sulla tenuta di SocGen, hanno innescato una violenta ondata di vendite, facendo chiudere il listino italiano in negativo del 6,65%.
© riproduzione riservata Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino