Provincia, debutta il Consiglio: resta l'incognita delle deleghe

Provincia, debutta il Consiglio: resta l'incognita delle deleghe
PALAZZO PILONIBELLUNO Si parte da qui. Con le deleghe ancora da distribuire, ma tanti temi sul piatto che richiedono la massima urgenza. La prima riunione del nuovo Consiglio...

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PALAZZO PILONI
BELLUNO Si parte da qui. Con le deleghe ancora da distribuire, ma tanti temi sul piatto che richiedono la massima urgenza. La prima riunione del nuovo Consiglio provinciale di ieri a Palazzo Piloni è servita per la convalida degli eletti, sì, ma sopratutto per fare il punto e segnare a grandi linee il percorso dei prossimi anni. Anni di appuntamenti sportivi importanti che riporteranno in auge questioni decennali legate alle infrastrutture e all'impatto ambientale, ma anche anni fondamentali per segnare il passo della provincia nel futuro in tema di vivibilità, risorse e freno allo spopolamento.

LE DELEGHE
Si prende del tempo, il presidente Roberto Padrin. Tempo per ponderare insieme ai sindaci i temi da affrontare, gli impegni da distribuire. «Il primo Consiglio è stato l'occasione per convalidare gli eletti e per prendere atto del programma che avevamo presentato nel 2017, il punto di partenza per gli interventi e le scelte importanti che questo ente Provincia dovrà fare nei prossimi anni spiega -. Ho trovato piena condivisione da parte di tutti sui temi importanti, ho visto impegno sul fronte della sostenibilità ambientale, della viabilità, della programmazione per i fondi dei comuni di confine. Queste sono solo alcune delle questioni che andremo ad affrontare da qui al prossimo futuro». Ce ne sono infatti tante altre, in parte emerse ieri dalle parole dei consiglieri, come la difesa del suolo. Ad ogni modo per diventare operativi al cento per cento servono le deleghe. «Entro una decina di giorni riuscirò a chiudere il cerchio e a distribuirle assicura Padrin -. Ci siamo dati un nuovo metodo, nel senso che ci sarà un coinvolgimento delle parti politiche del territorio che cercheranno di confrontarsi non solo sulla partita Provincia, ma anche su tutte le altre. Al termine del confronto faremo un ulteriore incontro per cercare di definire i compiti. Dobbiamo partire entro tempi molto stretti. Ora il coronavirus purtroppo ha spostato l'attenzione dai nostri obiettivi, ma appena sarà superato dovremo tornare a concentrarci sul lavoro da fare».
GLI IMPEGNI

L'agenda, va da sé, è già piena. Il 12 marzo è prevista la sottoscrizione della nuova intesa per i fondi di confine, un punto di partenza per la programmazione delle opere dei prossimi anni. Ma non solo, in cima alla lista delle cose da fare c'è naturalmente la lotta allo spopolamento, per il quale è stato presentato un documento di intenti al Ministro Boccia, che va di pari passo con la riflessione in merito all'accorpamento degli istituti comprensivi. Dopo la fusione di Domegge Pieve e Calalzo, il prossimo passo sarà infatti unire quelli di Longarone e di Val di Zoldo. E poi il prolungamento dell'A 27.
Alessia Trentin
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Il Gazzettino