Proposto un tavolo di tecnici per il futuro del capoluogo

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(M.Bel.) Qual è il quadro urbanistico della città e quali sono le idee per rilanciarlo? A queste domande hanno tentato di rispondere gli esperti intervenuti a Urbanistica e infrastrutture per il rilancio della città, convegno organizzato dall'Ordine degli ingegneri e aperto non solo ai tecnici del settore, ma a tutta la cittadinanza. Ad aprire il dibattito l'assessore ai Lavori pubblici Gianni Saccardin e quello regionale al Territorio Cristiano Corazzari, che ha ricordato l'imminente approvazione della legge regionale sul contenimento dell'uso del suolo. In questo contento si inseriscono i nuovi orizzonti urbanistici e infrastrutturali di Rovigo. Il presidente dell'Ance Paolo Ghiotti ha evidenziato l'importanza di adottare nuove soluzioni costruttive come possibilità di ripresa economica: le città della provincia italiana, in cui a tutti gli effetti si colloca Rovigo, vivono in maniera ancor più amplificata la crisi. Non investono in infrastrutture, non pianificano a medio-lungo termine, spesso anche per carenza di strumenti urbanistico-amministrativi. Questo contesto ha sviluppato una spirale di decrescita incisivo, che ha riflessi enormi: abbandono delle campagne, degrado urbano, inadeguatezza di un moderno sistema di infrastrutture di collegamento. Importante in questo senso il docu-film di Alessio Pipinato, che ha ripercorso lo sviluppo della città, evidenziando le carenze strutturali del presente: dalla scarsità di verde all'eccessiva delocalizzazione, all'incontrollato consumo del suolo. Problemi che possono essere affrontati in modo organico, come sottolineato dagli urbanisti Vincenzo Fabris e Umberto Trame. Per Pipinato sono tre i punti sui quali si dovrebbero concentrare le amministrazioni locali: attrarre nuovi investimenti, completare le infrastrutture fondamentali come il Passante nord e la bretella ovest, e promuovere una commissione tecnica in grado di produrre un piano territoriale urbano e provinciale di ampia portata.

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Il Gazzettino