Proposta in Consiglio: «A Liliana Segre la cittadinanza onoraria di Venezia»

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SOLIDARIETÀ
VENEZIA Non passa giorno in cui non si parli della senatrice Liliana Segre e di città che le negano la cittadinanza onoraria (peraltro mai richiesta) a causa della sua attività nella lotta contro il negazionismo sui campi di sterminio e l'olocausto degli ebrei. Per questo motivo, un gruppo bipartisan di consiglieri comunali ha deciso di proporre una delibera consiliare per conferirle la cittadinanza nei giorni in cui ricorre l'anniversario di alcuni dei più sanguinari rastrellamenti effettuati a Venezia dai nazifascisti. I firmatari sono Sara Visman, Rocco Fiano, Renzo Scarpa, Emanuele Rosteghin, Maurizio Crovato, Elena La Rocca, Felice Casson, Ottavio Serena, Monica Sambo, Davide Scano, Francesca Faccini, Nicola Pellicani, Giovanni Pelizzato e Bruno Lazzaro.

Venezia è stata peraltro una delle città che ha sofferto la deportazione degli ebrei tra il 1943 e il 1944. Ne furono deportati 246 e solamente 8 fecero ritorno a casa.
«Il Comune di Venezia - recita la proposta di delibera - è molto attivo e collabora con la Comunità ebraica per mantenere viva la memoria, come dimostra l'adesione dal 2014 al progetto delle Pietre d'inciampo la cui deposizione, raccontando vicende personali dei deportati, ha l'obiettivo di ricordare la tragedia della Shoah.
«È il miglior momento - dice Visman, M5S - per chiedere che venga riconosciuto l'esemplare impegno della senatrice nel combattere, mantenendo viva la memoria della Shoah, tutti quei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza».
«La libertà va coltivata giorno per giorno. Il recente episodio di Schio, dove l'amministrazione ha negato la posa delle Pietre d'inciampo, è un segnale significativo - aggiunge Rosteghin, Pd - di non girarci dall'altra parte alimentando il nemico più subdolo, l'indifferenza».
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Il Gazzettino