Ospedale al collasso: attesa di 5 ore in pronto soccorso per un prelievo di sangue

Ospedale al collasso: attesa di 5 ore in pronto soccorso per un prelievo di sangue
PORDENONE - «Capisco tutto. Capisco che c'è il Covid, capisco che al Pronto soccorso, e non solo, c'è poco personale e gravato da  sovraccarico di...

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PORDENONE - «Capisco tutto. Capisco che c'è il Covid, capisco che al Pronto soccorso, e non solo, c'è poco personale e gravato da  sovraccarico di lavoro. Ma così raccoglieranno i morti per la mancata prevenzione, per le visite mediche non fatte e le operazioni chirurgiche rinviate a tempo indefinito. Se questo è quello che ci aspetta, è meglio chiuderlo». Cerca parole non troppo dure l'avv. Sara Soveri, anche se è un compito difficile, perchè la polemica non le interessa. Ciò che vuole rimarcare è la situazione in cui versa il Pronto soccorso del Santa Maria degli Angeli in base alla sua personale esperienza come figlia di una donna con patologie autoimmuni importanti e come paziente dopo un incidente stradale.


LA MADRE
Ha 67 anni la mamma dell'avvocato Soveri e deve fare i conti con peggioramenti frequenti e repentini del suo stato di salute che la costringono a recarsi al Pronto soccorso e spesso anche al ricovero. «Nell'ultimo mese tra day hospital e degenze è stata in ospedale almeno 4 volte - racconta Soveri - e ho potuto constatare che la struttura è al collasso. Durante l'ultimo accesso al Pronto soccorso, qualche giorno fa, mia madre ha dovuto aspettare cinque ore prima che le facessero un prelievo di sangue. Bastava un click e vedere l'anamnesi della paziente».
Cinque lunghe ore di attesa in urgenza, perchè il personale è poco, troppo poco. Una carenza di organico che si riflette su tempistica e cure, come sottolinea l'avvocato. «Mia madre è in urgenza, ci hanno detto lo scorso giugno e le avrebbero fissato l'intervento chirurgico per ottobre. Soffre di calcoli alla cistifelia che se aumentano di volume possono diventare un pericolo per la salute. Ma nessuno ci ha ancora chiamato per fissare una data e nel frattempo le sue condizioni sono peggiorate. E quando chiedo spiegazioni mi trovo davanti un muro di gomma».
La cosa più grave, per la quale l'avvocato sta valutando la possibilità di fare un esposto, riguarda un referto del Pronto soccorso che è stato consegnato dopo un accesso della madre: nel foglio sarebbe stato scritto che la donna è stata sottoposta a palpazione all'addome e al controllo delle pupille, quando invece nessun medico l'avrebbe nemmeno toccata.
L'INCIDENTE

A fare da cornice al racconto dell'avvocato quanto accadutole giovedì: «Ho avuto un incidente stradale - spiega - e mi hanno consigliato di andare al pronto soccorso perchè avevo dolori al collo. Dopo alcune ore, alle 22.45, ho scoperto che c'erano persone in attesa di essere visitate dalle 17. E me ne sono andata. Ripeto, se questo è quello che sono in grado di dare perchè c'è il Covid e il personale è poco, meglio chiuderlo il Pronto soccorso».
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Il Gazzettino