Pronta l'interrogazione a Serracchiani per stabilizzare i 140 ricercatori

Pronta l'interrogazione a Serracchiani per stabilizzare i 140 ricercatori
PORDENONE - (L.Z.) Sono circa 140 i precari del Cro che ieri hanno manifestato per chiedere un piano di stabilizzazione: si tratta di 125 ricercatori, ai quali si aggiungono 14...

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PORDENONE - (L.Z.) Sono circa 140 i precari del Cro che ieri hanno manifestato per chiedere un piano di stabilizzazione: si tratta di 125 ricercatori, ai quali si aggiungono 14 altre figure professionali con questi stessi contratti atipici, grafici, bibliotecari, documentaristi, statistici. Tutti, appunto, con rapporti di lavoro da co.co.co. e borse di studio. La loro situazione è comune a quella di altri 3.500 lavoratori fra Irccs e istituti zooprofilattici: il Jobs Act e la legge Madia hanno cancellato anche la possibilità di usufruire di queste formule contrattuali atipiche. Un primo intervento in extremis ha consentito una deroga per la proroga dei co.co.co. sino a fine 2017, in attesa di normative più specifiche, e questa è la condizione in cui versa la maggioranza dei precari che operano al Cro.

Ma a più di due anni dall'entrata in vigore del Jobs Act non è stato predisposto nessun intervento programmatico per questi lavoratori. Su questa situazione, il consigliere regionale di Autonomia responsabile Walter Santarossa ha presentato un'interrogazione: «La solidarietà non basta - spiega -. Servono atti politici concreti. Il 70-80% dei ricercatori del Cro ha un contratto da precario? Serve un intervento pesante, da approvare all'unanimità, per dare risorse al Centro di riferimento oncologico. Ho già predisposto un'interrogazione per sollecitare la giunta Serracchiani a trovare una soluzione. La copertura finanziaria? Si deve trovare. Sanità e salute pubblica sono la priorità, sempre». L'interrogazione approderà presto in Aula: «Su questo tema, non c'è appartenenza politica, né possono esserci strumentalizzazioni. Serve un'azione comune per raggiungere un risultato. Tutelare i ricercatori significa rafforzare la rete di protezione sociale e sanitaria per i nostri corregionali. Questa prospettiva deve godere di un canale prioritario nell'agenda politica».
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Il Gazzettino