Progetto sul Noncello, il Pd: «Faraonico e non sostenibile»

Progetto sul Noncello, il Pd: «Faraonico e non sostenibile»
LA POLEMICA PORDENONE Preoccupazione per il progetto di...

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LA POLEMICA

PORDENONE Preoccupazione per il progetto di commercializzazione del fiume Noncello proposto dalla giunta Ciriani. Un progetto definito babelico e faraonico. A esprimersi così sono il consigliere comunale e segretario del circolo cittadino del Pd Marco Cavallaro, il consigliere comunale di Cordenons Domenico Pepe e Francesco Saitta, sempre del Circolo Pd di Pordenone. Non di bar, eventi e ristoranti progettati a tavolino dal sindaco Alessandro Ciriani e dall'assessore Cristina Amirante, bensì di sostenibilità, dialogo e partecipazione: di questo ha bisogno un progetto di valorizzazione del territorio - sostengono -. Leggiamo con preoccupazione del progetto di commercializzazione del fiume Noncello proposto dalla giunta Ciriani a Pordenone. Un progetto babelico e al contempo faraonico che può stupire e invogliare molti, ma che nasconde in sé una visione miope di futuro e di città. La valorizzazione del nostro territorio non può passare attraverso un'intesa tra quattro amici al bar, con l'unico sogno di muovere denaro sulle sponde del fiume. La prima questione è infatti quella del mancato coinvolgimento della città: Non basta chiamare un ottimo architetto per risolvere il rapporto tra città e fiume con un esito felice. Un intervento di così ampia portata dovrebbe prevedere il coinvolgimento attivo di cittadini e associazioni, per renderli partecipi delle scelte, affinché un domani siano fruitori attivi dell'ambiente in cui vivono. Quale visione sistemica e di integrazione tra città e fiume sta dietro a un progetto fatto e predisposto in questo modo? Servono davvero investimenti e opere così imponenti per rendere il fiume parte della vita della città come negli esempi dei grandi fiumi europei? Queste sono domande che non trovano risposta nel lavoro impostato dalla Giunta di Pordenone. Secondo noi si deve mettere al centro la sostenibilità. E parlano di sostenibilità ambientale, attraverso il dialogo con gli enti e le associazioni competenti, la cura e la manutenzione ordinaria, sociale attraverso il dialogo con i cittadini, che possono indicare le modalità di fruizione del fiume ed economica, attraverso il dialogo in Consiglio comunale con l'intento di trovare soluzioni dal giusto rapporto tra costi e benefici. Di questi ragionamenti - concludono -, di sostenibilità e dialogo con le parti non c'è traccia, e questo è un elemento preoccupante.

L.Z.
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Il Gazzettino