Da sanatorio ad area che necessita di essere sanata. Ora c'è un'ultima carta che Palazzo Nodari si può giocare per risolvere la situazione di stallo che si è prodotta, anche se...
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La storia del «Maddalena» inizia nel 1938 quando viene inaugurato come presidio polesano per combattere la Tbc, con circa 200 posti letto. Nel 1973 arriva la fusione con l'ospedale Santa Maria della Misericordia, mentre negli anni '90 la progressiva dismissione. Nell'ambito di una partita di giro fra Ulss 18 ed Ente Seminario, nel 2002 la proprietà è passata a quest'ultimo che l'ha poi venduta, quattro anni più tardi, alla cordata formata dalle ditte Reale e Cefil.
Per la riqualificazione dell'area è stato presentato un Piruea, il numero 14, «Sistemazione del comparto ex ospedale Maddalena nel quartiere Commenda», che prevedeva fra l'altro la cessione del parco al Comune. Il Piruea si è però «inceppato», anche a causa dei forti vincoli gravanti sull'area che hanno di fatto reso impossibile per le ditte procedere con i progetti che avevano immaginato. Al punto che, nel settembre del 2012, Reale e Cefil sono arrivati a proporre tutto il complesso in «regalo» al Comune. Ovviamente il regalo non era poi così vantaggioso, visto che oltre all'edificio ed al parco circostante, la transazione riguardava anche attivi e passivi gravanti. Senza contare lo «sconto Imu» Un'idea comunque suggestiva, ma lasciata cadere. Anche il Piruea è nel frattempo scaduto. L'area al momento continua a dimostrarsi criminogena. Per sanare l'ex sanatorio serve una cura. Urgente.
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Il Gazzettino