Profughi, una coop decisa a ricorrere contro Edeco

Profughi, una coop decisa a ricorrere contro Edeco
Non c'è bando per i profughi che non richiami il suo ricorso. Questa volta a minacciare di ricorrere ai giudici è la cooperativa Coges che si è vista scippare, da Edeco (l'ex...

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Non c'è bando per i profughi che non richiami il suo ricorso. Questa volta a minacciare di ricorrere ai giudici è la cooperativa Coges che si è vista scippare, da Edeco (l'ex Ecofficina) la gestione triennale del piano Sprar per il Comune di Padova.

Non stiamo parlando dei bandi della Prefettura per l'accoglienza diffusa, oppure per gli hub, insomma della gestione dell'emergenza. Ma di un programma che va già avanti da anni e che riguarda profughi certificati che vengono accolti in piccoli drappelli e inseriti gradualmente nella società, con corsi di formazione e tirocini, fino all'assunzione.
Si chiama Sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). É il sistema al quale il ministro Minniti e il Prefetto vorrebbero indirizzare i comuni assicurando una quota del 3 per mille di profughi. E presuppone un approccio e una professionalità molto diversa. Edeco, la coop di Battaglia che ha appena perso la gestione dell'hub di Bagnoli ma ha pur sempre oltre 400 posti assegnati nell'accoglienza diffusa, si è aggiudicata la gestione dello Sprar di Padova.
Per completezza d'informazione al bando ha partecipato anche la cooperativa sociale Orizzonti con sede in corso Australia. Cooperativa che, per 131mila euro, dovrà occuparsi della tutela, dell'alfabetizzazione e della mediazione interculturale dei circa 50 richiedenti asilo che rientrano nel progetto finanziato dal Fondo nazionale per le politiche e i servizi di asilo.
Coges, con sede a Mestre e nella mente gli ideali di don Milani, ha gestito dal 2011 lo Sprar padovano, e sta gestendo accoglienza diffusa, quella dei bandi della Prefettura, con il Consorzio Insieme.
Per questo bando si era unita con Sestante e Città Solare ottenendo il massimo del punteggio tecnico, 70 punti. Ma il minimo del punteggio economico, senza puntare sul ribasso perchè i soldi sono già stanziati dal ministero. Edeco invece ha ottenuto 43 punti nel primo e il massimo nel secondo offrendo un meno 11 per cento sulla parte economica su una base di 859mila euro per 30 mesi. Attualmente i posti sono 36 ma si prevede di estenderli fino a 50.

Ebbene Coges effettuerà un accesso agli atti per capire con quali standard qualitativi, visto il ribasso, Edeco conti di effettuare il servizio che ha delle caratteristiche precise, basandosi su una serie di partner per inserimenti socio-lavorativi nel territorio, assistenza psicologica e legale con parametri altissimi. Oltre all'insegnamento della lingua, dopo tre mesi di tirocinio ad esempio nel campo della ristorazione quanto del settore metalmeccanico e dei servizi, quasi tutti vengono inseriti con contratti. Oggi sono seguiti 26 ragazzi e 10 ragazze dal Mali l'Afghanistan, la Nigeria e il Pakistan. Ma il servizio viene tutelato proprio dall'offerta economica alla quale deve corrispondere un'offerta qualitativa. Dunque Coges contesta a Edeco di non avere esperienza specifica in questo campo tanto che sospetta che si dovrà avvalere di personale di una seconda coop.
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Il Gazzettino