Erano stati alloggiati in una comunità a Trieste, ma sono già scappati, con direzione Nord Europa, la maggior parte dei ragazzini afgani e pachistani, minori non accompagnati,...
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Gli effetti delle ondate di arrivi si ripercuotono su Udine. All'ex caserma Cavarzerani la tendopoli raddoppia. «Adesso ci sono 170 profughi. Venerdì hanno scaricato altre 13 tende e oggi (ieri ndr) hanno iniziato a montarle», spiega Fabio Di Lenardo della Cri. Con 8-9 per tenda, si potrebbe aggiungere «almeno un altro centinaio» di migranti. «Andremo vicino ai trecento», prevede il presidente del comitato Cri Udine Sergio Meinero. D'altronde, sparsi per la città ce ne saranno «almeno 150 a spanne», ipotizza Di Lenardo. «Nessun problema sanitario» per ora, spiegano entrambi. Con l'arrivo dell'acqua corrente («La luce sarà allacciata credo all'inizio della prossima settimana. Sempre la prossima settimana dovrebbero partire i lavori nell'ex dormitorio», dice Di Lenardo), la Protezione civile aumenterà anche i bagni all'ex caserma: per 170 migranti «ora - dice Meinero - ci sono 4 docce in via Brigata Re e 2-3 al campo, adesso ne metteranno un'altra decina». Una risposta ai solleciti del sindaco Furio Honsell. «Aumentano le tende e le docce anche in seguito alla mia richiesta. Ai cittadini che protestano per i bivacchi dei profughi dico che non devono protestare con me. Hanno ragione. Non è civile per Udine, l'ho detto anche a Morcone. Va accelerata anche la ristrutturazione della palazzina della Cavarzerani». Intanto, «all'inizio della prossima settimana» la Cri, anticipa Meinero, «firmerà il protocollo d'intesa in Comune» per permettere ai migranti dell'ex caserma di fare piccoli lavoretti.
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Il Gazzettino