Ormai è praticamente tutto pronto: la prossima settimana aprirà il centro di seconda accoglienza nell'ex Ferro Hotel di via Dandolo. La cooperativa Hilal, guidata da Abdallah...
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«Ormai manca poco all'apertura del centro - dice Khezraji - entro la prossima settimana sarà tutto a posto. Poi potremo cominciare a lavorare». Intanto le polemiche non mancano. L'ultima è stata sollevata dai Cobas dei Ferrovieri che ha definito «pericolosa» la posizione della palazzina scelta dalla cooperativa per via dell'eccessiva vicinanza ai binari: «Senti chi parla - ribatte Khezraji - la loro sede è praticamente attaccata al nostro centro. Se è pericoloso per noi, lo è anche per tutta la gente che va da loro. E poi come si può pensare che un africano, che in sette mesi attraversa deserti, mare in tempesta e insidie di ogni genere per arrivare fin qui, possa considerare un pericolo stare in una palazzina separata dai binari da marciapiedi e recinzioni?».
La cooperativa Hilal difende con grande vigore il suo progetto. Khezraji è convinto della sua idea. E nei giorni scorsi ha anche spiegato perché: «Trasformeremo il Ferro Hotel in un centro destinato a diventare un modello per tutta l'Italia - ha promesso - stiamo trattando con le Ferrovie e con Contarina per impiegare i nostri ragazzi in attività utili a tutti».
La cooperativa Hilal sta parlando con le Ferrovie per realizzare un protocollo innovativo: utilizzare una parte dei migranti ospiti nella struttura come personale volontario a supporto dei viaggiatori. Mentre offrirà a Contarina un servizio di vigilanza per individuare gli eco-furbi che operano nel quartiere. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino