Profughi: ieri altri 15 arrivi da Cona

Profughi: ieri altri 15 arrivi da Cona
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L'EMERGENZA
BELLUNO Altri quindici sono arrivati. E con questi il numero dei richiedenti asilo spostati dall'ex base missilistica di Cona in provincia di Venezia a Belluno è salito a trenta. Dopo la protesta per le condizioni di vita nell'ex caserma veneziana, il trasloco dei richiedenti asilo continua e, ancora una volta ha interessato la terra dolomitica.

Il nuovo gruppetto ha raggiunto il territorio provinciale ieri attorno alle 16 e subito è stato diviso tra le diverse strutture del territorio. I primi quindici profughi erano giunti nel Bellunese venerdì ed erano stati destinati a Belluno, Feltre, Trichiana, Mel e Lentiai.

«Sono tutti uomini ha fatto sapere il capo di gabinetto della Prefettura, Andrea Celsi -, arrivano per la gran parte dalla Nigeria e uno dalla Sierra Leone». Gli ospiti hanno trovato accoglienza presso diverse strutture delle cooperative, sparse tra Belluno, Trichiana, Feltre e Fonzaso. Insomma il modello e la tendenza restano quelli dell'accoglienza diffusa, così da non creare assembramenti di persone con tutti i rischi e i disagi correlati. D'altra parte, dal maxi hub del Veneziano, i migranti sono scappati e si sono messi in marcia verso Venezia proprio per questo. Il complesso ospitava da un anno oltre 1200 richiedenti asilo, troppi secondo i suoi ospiti che insoddisfatti per l'accoglienza offerta e l'alta densità all'interno della struttura, hanno protestato fino a indurre il Ministero a prendere in mano la situazione. L'alleggerimento ha portato trenta di loro a prendere la via della montagna per essere ospitati in provincia. I quina quelli spostati venerdì scorso e sistemati a Belluno, Feltre, Trichiana, Mel e Lentiai. Nessuno di loro ha finora lasciato il territorio e pare che, dopo le giornate calde della marcia di protesta verso la città lagunare, ora la situazione si sia tranquillizzata e tutto stia filando. L'anno si chiude con un numero di richiedenti asilo che sfiora le seicento persone. Tutti sono in attesa di ricevere una risposta dalla commissione territoriale di Verona in merito alla loro richiesta di protezione internazionale o, ricevuta risposta negativa, aspettano l'esito del ricorso. Chi, tra loro, al termine dell'iter non ottiene lo status perde il diritto a godere del sistema di accoglienza.
A.Tr.
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Il Gazzettino