Profughi da Treviso per comprare droga al parco Bissuola

Profughi da Treviso per comprare droga al parco Bissuola
Mestre market della droga anche per Treviso. Il meccanismo è ormai rodato: prendono il treno a metà mattina dal capoluogo della Marca, scendono a Mestre, vabbo al parco Bissuola...

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Mestre market della droga anche per Treviso. Il meccanismo è ormai rodato: prendono il treno a metà mattina dal capoluogo della Marca, scendono a Mestre, vabbo al parco Bissuola - punto di riferimento per compravendite di questo genere - e acquistano un modico quantitativo di dosi di droghe leggere, soprattutto marijuana. Non troppe però: massimo 40 grammi, a farla larga. Con una quantità del genere in tasca, se beccati dalle forze dell'ordine, si rischia al massimo una denuncia a piede libero e la confisca delle sostanza. É questa la strada attraverso cui le droghe leggere arrivano a Treviso.

Un via-vai che da qualche mese è in mano soprattutto ai richiedenti asilo. Non è il caso di generalizzare: sugli oltre 2500 ospitati nella Marca, la percentuale che si dedica ad attività illecite come lo spaccio è minima. Ma i continui controlli delle forze dell'ordine confermano che questo tipo di commercio è in mano a ragazzi africani per lo più ospiti delle strutture d'accoglienza della provincia di Treviso. E nel corso dei mesi ha cambiato più volte aspetto. Un tempo erano i marocchini a rifornire i migranti che poi si andavano ad appostare in città. I guadagni non erano però alti: dopo aver venduto le dosi ricevute venivano liquidati con 20 massimo 30 euro. Ma adesso la tendenza è un'altra. I piccoli spacciatori vanno direttamente alla fonte e si mettono in proprio. Le telecamere di videosorveglianza in stazione, sui treni e nel parco Albanese, hanno immortalato alcuni richiedenti asilo trevigiani prendere il treno e andare alla Bissuola per rifornirsi. Sono stati riconosciuti dagli investigatori perché già fermati e controllati più volte. Una volta tornati a Treviso, le dosi vengono nascoste in angoli ritenuti sicuri, come lo erano i cespugli dei giardinetti della stazione fino a quando la polizia locale, con il blitz di mercoledì, non ha provveduto a eliminare un piccolo deposito contenente 63 grammi di marijuana. La lotta al piccolo spaccio diventa anche a Treviso ogni giorno più complicata: anche il preziosissimo strumento delle telecamere infatti comincia a segnare il passo. La loro collocazione è nota, quindi gli spacciatori tentano in tutti i modi di evitarle. Per questo motivo la polizia locale ha intensificato i controlli.
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Il Gazzettino