TREVISO - Non ci sono solo le difficoltà nel trovare loro un tetto. Oltre alle polemiche tra sindaci, Prefettura e Caritas, l'arrivo dei profughi nella Marca porta con sè anche...
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Prima dell'avvio a inizio settembre del protocollo regionale dedicato all'emergenza Ebola, che impone di segnalare tutto all'istituto nazionale per le malattie infettive Spellanzani di Roma, l'azienda sanitaria aveva contato diversi casi sospetti. Persone con febbre che hanno soggiornato nella zona interessati dall'epidemia. Nelle ultime tre settimane, invece, nemmeno uno. «Tutti i sospetti precedenti -rivelano dall'Usl 9- si sono poi rivelati casi di malaria». Il Ca' Foncello, comunque, è attrezzato e pronto per affrontare eventuali contagi. «Abbiamo due stanze di isolamento a pressione negativa dove tenere i pazienti in osservazione -conclude Scotton- e abbiamo già avuto un incontro con tutti i medici delle tre Usl della provincia e sappiamo come intervenire». Dovesse esserci un caso di positività, il paziente verrebbe subito trasferito nei centri Spellanzani di Roma o Sacco di Milano. La speranza, ovviamente, è che non sia mai necessario.
Mauro Favaro
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Il Gazzettino