Profughi, chiuso il bazar abusivo

Profughi, chiuso il bazar abusivo
Erano diventati tre ieri i "punti vendita" allestiti ai giardini...

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Erano diventati tre ieri i "punti vendita" allestiti ai giardini delle Mura di Savonarola: una panchina per gli abiti, un piccolo spiazzo per le scarpe, un altro per le borsette. Dalle valige e dai sacchi dei "venditori" spuntano però anche phon e perfino microonde. Una trentina gli immigrati ospitati all'ex Caserma Prandina che si aggiravano tra le panchine valutando la merce. Tra loro anche una ragazza che dopo un pò se ne è andata con il suo acquisto, un asciugacapelli. Qualcuno provava le scarpe, altri osservavano gli abiti. Indumenti alcuni visibilmente usati, altri nuovi e di marche conosciute. Un commercio estemporaneo che i "clienti" hanno spiegato indispensabile perché una volta arrivati ricevono biancheria intima ma un solo paio di pantaloni, una maglietta o camicia e ciabatte. La stragrande maggioranza degli immigrati della tendopoli infatti indossa ciabatte o zoccoli e le scarpe sono ambite. I venditori affermano che la merce arriva dai cassonetti della spazzatura che vengono setacciati per recuperare materiale riciclabile. L'improvvisato mercatino è incappato però in uno dei controlli della Polizia Locale predisposti quotidianamente dal Comune. Gli agenti sono arrivati nel giardino, hanno chiesto i documenti e gli immigrati che erano rimasti vicino alla merce per capire quanto stava accadendo. Alla vista dei vigili molti si sono discretamente allontanati rientrando nella tendopoli o avviandosi verso il centro città. Dopo i controlli, scarpe, abiti e quant'altro sono stati raccolti in grossi sacchi neri che gli agenti hanno portato con se. «I controlli all'ex Prandina continueranno come disposto da giorni, per quanto riguarda la novità della compravendita di oggetti nei pressi della tendopoli si tratta di una classica evoluzione di situazioni così allo sbando e di degrado - ha commentato il sindaco Massimo Bitonci - La polizia locale è intervenuta proprio mentre c'era questo commercio. Per vendere servono le autorizzazioni, vogliamo evitare che si formi anche il mercatino africano per prendere in giro ancor di più la città dopo quanto è già successo». Martedì mattina all'interno del centro di prima accoglienza si sono recati anche gli incaricati dell'Ulss per un'ispezione sul piano igienico-sanitario richiesta dal sindaco, insieme all'intervento di Spisal e Arpav. Ispezione che ha sancito come nella tendopoli tutto sia in perfetta regola. «Come mi aspettavo la risposta dell'Ulss il riscontro è stato positivo per la Prefettura - chiude Bitonci - io sto a quanto denunciato da operatori e dagli stessi clandestini: per una massa così importante di persone qualche servizio igienico non è sufficiente». La situazione creatasi all'ex Prandina, per Massimo Bettin segretario provinciale del Pd è frutto proprio della chiusura di Bitonci ad ogni collaborazione. «La politica leghista è basata al 90% sul problema profughi - dice Bettin - l'accoglienza diffusa e l'impegno dei profughi in lavori socialmente utili evitano i maxi assembramenti, ma Bitonci li respinge entrambi. Lo invito ad uscire dall'ingordigia elettorale ed a partecipare alla riunione dei sindaci del 31 agosto prossimo che potrebbe portare a soluzioni concrete».
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Il Gazzettino