Prima vittima del virus in Friuli Operatori sanitari in isolamento

Prima vittima del virus in Friuli Operatori sanitari in isolamento
PRIMA VITTIMATRIESTE Il Coronavirus ha fatto la sua prima vittima in Friuli. Si tratta di una donna di 87 anni ospite di una casa di riposo di Trieste che è stata ricoverata...

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PRIMA VITTIMA
TRIESTE Il Coronavirus ha fatto la sua prima vittima in Friuli. Si tratta di una donna di 87 anni ospite di una casa di riposo di Trieste che è stata ricoverata d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale Cattinara, ma è deceduta ieri mattina per una perforazione interstiziale. La paziente è risultata positiva al tampone per il Coronavirus durante un approfondimento diagnostico che si era reso necessario e da cui è emersa anche una polmonite.

L'ISOLAMENTO
A seguito del decesso, il Dipartimento di prevenzione si è attivato immediatamente per la sorveglianza sanitaria degli ospiti della struttura, ma si è reso necessario l'isolamento domiciliare in forma precauzionale per 15 operatori sanitari che sono venuti a contatto con la donna, nonostante siano state adottare tutte le misure con i dispositivi di protezione individuale sia durante il soccorso, sia per il ricovero in ospedale.
I CASI
Con questo primo decesso salgono a 42 i casi da Coronavirus in Fvg su un totale di 696 test effettuati. Di questi 42, 8 sono ricoverati in ospedale, uno dei quali in terapia intensiva, mentre le persone in isolamento domiciliare sono 34 e 19 gli asintomatici. Rispetto a venerdì sono 13 le nuove positività accertate, ma per ora nessuno in condizioni di salute preoccupanti. Udine continua a registrare la maggior parte dei casi che sono 23; 17, invece, i casi positivi a Trieste e Gorizia e 2 a Pordenone.
IL COMITATO
Quanto alla presunta quarantena scattata per alcuni vertici della sanità che lo scorso 3 marzo hanno partecipato a una riunione del comitato direttivo di Federsanità Anci Fvg assieme al direttore dei servizi socio-sanitari dell'AsuFc, trovato positivo due giorni fa al Covid-19, è lo stesso presidente di Federsanità, Giuseppe Napoli a fare chiarezza, a seguito di una notizia apparsa sul web. «Dal tardo pomeriggio di ieri sto rispondendo a diversi messaggi e telefonate che mi chiedono cosa penso riguardo alla pubblicazione di una notizia (perlomeno prematura ed allarmistica) di messa in quarantena per il sottoscritto spiega Napoli, citando anche altri colleghi presenti tra cui alcuni direttori generali - in conseguenza della partecipazione ai lavori a Udine nella sede della Regione del Direttivo di Federsanità Anci Fvg. Per prima cosa auguro al collega una pronta guarigione e di riprendere la sua vita personale e lavorativa. Nessuno di noi martedì 3 pomeriggio sapeva delle condizioni di salute del collega prosegue -. Soltanto ieri pomeriggio sono venuto a conoscenza del caso, soprattutto in conseguenza al clamore allarmistico suscitato dalla pubblicazione del post. Ho contattato, personalmente precisa Napoli - tutti i colleghi che erano presenti alla riunione ed erano seduti, relativamente vicini all'interessato (a una sedia di distanza). Per completezza d'informazione preciso aggiunge in riferimento al direttore positivo al test - che è arrivato in ritardo ed è andato via prima che finissero i lavori, non ha stretto la mano ad alcuno di noi, proprio per le modalità temporali della sua partecipazione. Non ci sono stati contatti ravvicinati con nessuno, eccetto l'assessore comunale di Pordenone Pietro Tropeano, arrivato anche lui in ritardo. Per ora è tutto quello che posso dire, augurando la guarigione a chi è, suo malgrado, incappato in questa malattia, auspicando che nessuno dei partecipanti ai lavori del Comitato possa subire conseguenze di qualsiasi natura. Al momento (16.30 di sabato 7 marzo) conclude il presidente - non ho notizia di qualcuno dei partecipanti colpito da febbre o altri disturbi potenzialmente conseguenti all'incontro del 3 marzo». Quanto ai vertici dell'Asu-Fc, in isolamento da venerdì, la quarantena «dovrebbe proseguire per 14 giorni ha spiegato la direttrice centrale alla salute, Gianna Zamaro ma potrebbe concludersi anche prima».
LE CHIAMATE

Solo nella giornata di ieri il 112 ha ricevuto 1.200 chiamate, di cui oltre 200 per il Coronavirus, mentre venerdì le telefonate al Nue sono state 1996, di cui 326 dedicate al Coronavirus e quelle destinate alle informazioni sul Covid19 pervenute alla Sala operativa regionale sono state 704.
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino