Prima di dare vita ad un rocambolesto inseguimento con i carabinieri, impegnati

Prima di dare vita ad un rocambolesto inseguimento con i carabinieri, impegnati
Prima di dare vita ad un rocambolesto inseguimento con i carabinieri, impegnati a braccarli per almeno 50 km sulle strade della provincia, con sei pattuglie schierate, avevano...

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Prima di dare vita ad un rocambolesto inseguimento con i carabinieri, impegnati a braccarli per almeno 50 km sulle strade della provincia, con sei pattuglie schierate, avevano depredato almeno due abitazioni, prima a Riese Pio X e poi a Caerano. La folle fuga di questa spregiudicata banda di «topi d'appartamento», catturati sabato notte, si è conclusa a Pieve di Soligo dopo oltre 40 minuti di caccia all'uomo da parte dei militari. A finire in cella Aleks Lika, 25 anni, Ireland Kasmi, 22 anni e Afrim Lama, di 24 anni, tutti albanesi. Devono rispondere di furto, tentato furto, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.

Secondo gli investigatori, però, i tre sarebbero autori di decine di furti messi a segno nelle ultime settimane, e sperano ora che vengano riconosciuti da alcune delle loro vittime. L'inseguimento era cominciato verso le 21.30 a Covolo di Pederobba, quando una pattuglia dei militari ha incrociato una Peugeot 207 che risultava rubata alcuni giorni prima a Riese Pio X. I malviventi sono fuggiti viaggiando ad una velocità di 100 km/h attraversando Vidor, Sernaglia della Battaglia, Ponte della Priula e quindi Pieve di Soligo. È qui, nei pressi di una rotatoria lungo via Montello, che la Peugeot, cercando di imboccare una laterale, è sbandata finendo in testa-coda sopra uno spartitraffico e quindi contro uno dei mezzi dei carabinieri: due dei ladri, leggermente feriti, sono stati subito ammanettati mentre un terzo complice ha cercato di scappare a piedi ma è stato bloccato poco dopo da uno dei militari.

Sequestrati ai ladri vari attrezzi da scasso, tra cui una mazza ed un piede di porco, e la refurtiva ottenuta grazie ai furti: si tratta soprattutto di monili in oro e altri preziosi. Fondamentale per la cattura della banda è stata la collaborazione tra i carabinieri delle Compagnie di Castelfranco e Montebelluna. Diffuse su disposizione della Procura di Treviso le foto dei tre malviventi: l'intento è quello di avere eventuali indicazioni da parte dei cittadini che potrebbero riconoscere gli stranieri, sospettati di aver commesso decine di furti in tutta la Marca. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino