Previsto uno sconto per chi paga subito o al massimo in tre rate

Previsto uno sconto per chi paga subito o al massimo in tre rate
Sono circa 400 mila i contribuenti italiani che, secondo le prime...

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Sono circa 400 mila i contribuenti italiani che, secondo le prime stime che circolano in ambienti di governo, potrebbero aderire alla maxi-operazione di rottamazione delle cartelle di Equitalia, una delle misure allo studio del ministero del Tesoro che potrebbero entrare nella prossima legge di Stabilità, con un incasso che fonti impegnate sul dossier valutano nell'ordine di un miliardo di euro. Secondo lo schema che Via XX Settembre sta mettendo a punto, gli italiani alle prese con cartelle esattoriali non ancora pagate potrebbero mettere la parola fine alle proprie pendenze con il fisco pagando tutto il dovuto in un'unica soluzione o fino a tre rate (entro il 2017) godendo di uno sconto che alleggerirebbe il proprio debito. In particolare, sanzioni e interessi verrebbero cancellati e sostituiti con un aggio forfettario nella misura del 3%. Un bel vantaggio in quanto, occorre ricordarlo, dopo 60 giorni dall'invio della cartella esattoriale, viene applicato un aggio del 6% nei confronti di chi non rispetta i termini legali previsti per il versamento. Un aggravio al quale vanno aggiunte le pesanti e articolate sanzioni applicate in via ordinaria dai veri enti impositori (Inps, Comuni, Regioni, ed altri organismi pubblici) che affidano l'incarico della riscossione ad Equitalia. Inoltre, secondo lo schema messo a punto dai tecnici, nei casi più gravi di evasione fiscale chi aderirà alla rottamazione (esattamente come accade a chi ha percorso la strada della voluntary disclosure autodenunciando l'esportazione non dichiarata al fisco di ricchezza all'estero) vedrà interrotto l'eventuale procedimento penale a proprio carico. A meno che l'iter non abbia già portato all'apertura del rito processuale. A quanto ammontano i carichi affidati ad Equitalia che potrebbero entrare nell'operazione? A circa 51 miliardi. Nell'arco di 15 anni, infatti, l'agente della riscossione (che comunque ha incassato 81 miliardi dal 2000 al 2015) non è riuscito a riscuotere poco meno di mille miliardi ma la maggior parte di questi ruoli sono, per varie ragioni, ormai irraggiungibili. E questo perché nel frattempo i debitori del fisco sono falliti, sono nullatenenti o sono morti. E inoltre, in moltissimi casi, l'ente impositore ha rinunciato alle proprie pretese. Nel governo si sta ragionando sulla possibilità di estendere la rottamazione anche a chi, non potendo pagare tutto e subito, ha rateizzato il proprio debito con l'erario. Ci sono 25 miliardi di rate per riscossioni dilazionate in ballo e occorre ricordare che il 50% degli incassi Equitalia li realizza proprio attraverso questa procedura che consente fino a 120 rate. In pratica si può saldare la cartella nel giro di 10 anni a patto di non mancare, pena l'interruzione della dilazione, all'appuntamento con 8 rate anche non consecutive. L'ipotesi che circola è quella di concedere la rottamazione anche a questo profilo di debitori che potrebbero pagare il residuo di quanto ancora dovuto beneficiando anch'essi dello sconto su sanzioni e interessi. «È un atto di giustizia - spiega il viceministro Enrico Zanetti che rivendica la parternità dell'iniziativa - perché non è possibile che i provvedimenti straordinari siano solo per i crediti delle banche e non anche per i debiti delle imprese: non è un condono perché le imposte si pagano per intero senza alcuna forfettizzazione».

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Il Gazzettino