Previsioni rispettate nella diciassettesima tappa del Giro d'Italia. Fuga doveva

Previsioni rispettate nella diciassettesima tappa del Giro d'Italia. Fuga doveva
Previsioni rispettate nella diciassettesima tappa del Giro d'Italia. Fuga doveva essere e fuga è stata, con il vincitore Pierre Rolland in avanscoperta dal primo all'ultimo dei...

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Previsioni rispettate nella diciassettesima tappa del Giro d'Italia. Fuga doveva essere e fuga è stata, con il vincitore Pierre Rolland in avanscoperta dal primo all'ultimo dei 219 chilometri che separano Tirano da Canazei. Giornata senza patemi per la maglia rosa Tom Dumoulin, Nairo Quintana, Vincenzo Nibali e gli altri uomini della parte alta della classifica. L'unico movimento ha riguardato lo sloveno Jan Polanc, il migliore fra i 40 scattati sull'ascesa del Passo del Tonale, risalito in decima posizione.

Il gruppo inizialmente ha lasciato fare, tanto che il vantaggio ha superato i 13'; poi proprio la presenza di Polanc ha indotto le squadre dei big ad aumentare leggermente il ritmo, senza però mai dare la sensazione di spingere troppo (il gruppo arriverà a 7'54). Intanto davanti scappava l'altro sloveno Mohoric, raggiunto a Cavalese. L'azione decisiva arrivava a 8 km dal traguardo, con il francese Rolland che sfruttava la classe e l'abilità in queste situazioni di corsa per salutare e andare a prendersi il suo primo successo al Giro. A 24 lo sprint dei battuti, vinto da Rui Costa davanti a Izagirre.
Fra i protagonisti di giornata il trevigiano Matteo Busato della Wilier Triestina Sella Italia, quinto al traguardo: «Stavo bene, ma c'erano squadre con più elementi rispetto a noi - racconta il ventinovenne di Resana -. Era impossibile rispondere a tutti gli scatti e Rolland è andato via al momento giusto. Ho ottenuto un buon piazzamento, ma resta il rammarico perché avevo le gambe per fare di più». In attesa di fornire ulteriore prezioso aiuto al capitano Nibali, Franco Pellizotti aggiunge: «Forse allo spettatore questa tappa può essere apparsa insignificante, ma per noi è stato pesante restare 6 ore in bici dopo le 7 del giorno precedente. Ritengo che questa fatica nei prossimi giorni si farà sentire». Sempre a proposito di veneti, si è ritirato Sacha Modolo.
Oggi, quindi, il tappone dolomitico, con cinque Gran premi della montagna, quelli che porteranno il gruppo da Moena a Ortisei. Si scaleranno i passi Pordoi, Valparola, Gardena e Pinei; poi a 4 km dall'arrivo l'ultima fatica a Pontives. In 137 km ci sono 4.000 metri di dislivello, con pendenze medie attorno al 7% e punte al 15%.
La corsa transiterà per una ventina di chilometri in provincia di Belluno nel tratto che porterà dal Pordoi al Valparola, con passaggio ad Arabba, Pieve di Livinnalongo, Cernadoi e Passo Falzarego. Il Nordest sarà invece assoluto protagonista domani con la San Candido-Piancavallo e sabato in occasione della Pordenone-Asiago. «Sarà una giornata veramente dura - dice Dumoulin -. Sono convinto che andremo a tutta fin dall'inizio. Nibali e Quintana certamente mi attaccheranno rendendomi la vita difficile. Dovrò quindi stare attento e tranquillo».

La tappa inizierà alle 13 e sarà proposta in diretta tv alle 13.05 su Raisport, alle 13.15 su Eurosport 1, alle 14.45 su Raidue.
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Il Gazzettino