Le sirene hanno suonato di buon mattino segnalando una previsione di 130 centimetri. Alla fine sono stati sei centimetri in meno, segno che la segnalazione era stata azzeccata....
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«Ci mancano i fondi necessari ad estendere la rete dei rilevamenti a tutto il bacino dell'Adriatico - lamenta da anni Paolo Canestrelli, direttore del Centro Maree - così i nostri "occhi" arrivano solo nell'Adriatico settentrionale mentre i fatti dimostrano quanto importante sia per l'acqua alta a Venezia ciò che avviene più a sud».
Una soluzione potrebbe essere quella di condividere esperienze e reti con gli altri organismi che si occupano di fare previsioni dei livelli di marea a Venezia. Ci sono infatti anche l'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca, emanazione del Ministro dell'Ambiente, e l'ex Magistrato alle Acque (oggi Provveditorato interregionale delle Opere pubbliche) che effettuano rilevamenti e fanno autonomamente previsioni sulla marea. C'è anche il Cnr, che attraverso l'Ismar possiede la piattaforma meteomarina e una rete di boe oceanografiche.
Lo scorso anno c'era stato in Consiglio comunale l'ennesimo tentativo di far avviare una stretta collaborazione tra queste entità differenti (ognuna delle quali ha ovviamente un suo costo) ma poi tutto era rimasto lettera morta, anche per le note vicende che hanno sconvolto la vita amministrativa della città lo scorso giugno e portato al suo commissariamento.
M.F.
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Il Gazzettino