«Prevediamo subito alberghi Covid-free Il pass vaccinale? Siamo già in ritardo»

«Prevediamo subito alberghi Covid-free Il pass vaccinale? Siamo già in ritardo»
«Alberghi Covid-free, mettendo il personale delle strutture ricettive su una corsia preferenziale per i vaccini, e nuove regole per permettere agli italiani vaccinati o tamponati...

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«Alberghi Covid-free, mettendo il personale delle strutture ricettive su una corsia preferenziale per i vaccini, e nuove regole per permettere agli italiani vaccinati o tamponati di andare in vacanza già a maggio». Questa la ricetta per la ripartenza degli hotel del presidente di Federalberghi Bernabò Bocca. Che teme un'altra estate densa di temporali per il suo settore.

Sulle isole Covid-free il governo ha fatto marcia indietro. Un'occasione sprecata?
«Assolutamente sì. Tutta colpa della querelle tra i governatori delle Regioni con isole e quelli senza. È chiaro che la priorità è quella di vaccinare tutta la popolazione residente nel più breve tempo possibile, ma se è possibile rendere alcune aree a prova di virus in anticipo senza rallentare le vaccinazioni altrove, grazie a campagne parallele, allora perché non farlo? E poi una Capri Covid-free farebbe pubblicità a tutta l'Italia e spingerebbe gli americani a tornare da noi. Il turismo Usa quest'anno ha scelto la Grecia, perché offre maggiori garanzie in termini di sicurezza».
Quindi lei sta con il presidente della Campania Vincenzo De Luca che si è mosso per primo per immunizzare i gioielli del golfo, non solo Capri, ma anche Procida e Ischia?
«Il presidente De Luca ha dimostrato di pensare sia all'emergenza sanitaria che a quella economica. La sua iniziativa da un lato avrebbe messo in sicurezza la popolazione di territori svantaggiati sotto diversi punti di vista e dall'altro avrebbe posto le basi per una ripartenza sprint del turismo in aree dove l'80% delle persone lavora nel settore delle vacanze».
Da tempo chiedete di vaccinare il personale degli alberghi. Quanti siete?
«Circa 300 mila, ma finora il governo non ci è venuto incontro. Sarebbe in realtà la soluzione migliore, in grado di mettere tutti d'accordo, visto che non svantaggia una regione rispetto alle altre, e permetterebbe anche alle città d'arte, dove il calo delle presenze quest'estate si profila più severo, di tornare attrattive in minor tempo».
Il pass vaccinale dell'Ue arriverà a metà giugno. Troppo tardi?
«La gente vuole prenotare ora per luglio e agosto, dunque per certi versi sì. Per far decollare le richieste bisogna stabilire da subito le regole d'ingaggio e date certe. In compenso si può puntare già da ora sulla domanda interna, che lo scorso anno ha salvato la stagione estiva e sarà determinante pure nel 2021. Non ha senso impedire a maggio a vaccinati e tamponati di andare un weekend fuori. Oggi l'80% degli hotel è chiuso. Il mese prossimo bisogna consentire le prime riaperture o il settore imploderà».
Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha parlato del 2 giugno per le riaperture. Cosa ne pensa?
«Al ministro va il nostro ringraziamento per aver indicato una data. Un albergo non è un negozio: per poter tornare in funzione ha bisogno di programmazione. Non si riapre un hotel dal giorno alla sera».
Insomma, che estate farà?

«Andiamo verso un'estate simile a quella dell'anno precedente, con il turismo di prossimità che premierà innanzitutto le località balneari, dove il calo delle presenze rispetto al periodo pre-Covid, secondo le previsioni, non sarà superiore al 10%, eccezion fatta per alcune destinazioni particolari dove l'assenza degli americani si farà sentire maggiormente, come Capri appunto. Però sarà probabilmente un'estate nera per le città d'arte, che per l'assenza di stranieri vanno di nuovo incontro a una flessione dell'80%. Così in media stimiamo che a luglio e agosto le presenze negli alberghi risulteranno dimezzate rispetto a due estati fa».
Francesco Bisozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino