Da otto anni era ricercato per un traffico illegali di armi. Contro di lui la Corte distrettuale di Zakarpatska, in Ucraina, aveva emesso nel settembre del 2007 un mandato di...
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Il trentenne si trovava a bordo di una Audi A4 con targa ungherese. Macchina con la quale era entrato in Italia probabilmente da poco tempo, riuscendo anche a passare la frontiera nonostante il mandato di cattura internazionale. L'auto con a bordo Zsoldos e l'amico connazionale, P.T., 37 anni, era parcheggiata in via Monte Solarolo a San Domenico. Ad intercettala una pattuglia dei carabinieri di Selvazzano alle 2.20 di lunedì notte durante un servizio di controllo del territorio. Pattugliamenti che si sono intensificati anche in seguito agli attacchi terroristici che si sono verificati in Europa e che hanno alzato l'attenzione anche nel nostro Paese. L'auto ferma a lato della strada, nel bel mezzo di un quartiere residenziale a pochi passi dal vasto complesso dell'ex seminario di Tencarola, ha attirato l'attenzione della pattuglia dei carabinieri. I due occupanti sono stati identificati e ad una verifica delle generalità al terminale è emerso che il trentatreenne Zsoldos era ricercato dalla divisione S.I.Re.N.E della struttura investigativa dell'Europol per traffico illegale di armi con l'Ucraina. Reato che in quel Paese è punito con una pena fino a sette anni di reclusione. Il ricercato è stato immediatamente arrestato dai carabinieri, dando così esecuzione al mandato di arresto internazionale, e trasferito al carcere Due Palazzi di Padova. Nessun provvedimento è stato invece emesso nei confronti del connazionale che si trovava con lui. Sequestrati dai carabinieri i contanti che l'ungherese aveva con sè: oltre ai 5050 euro nel borsello trovato in auto c'erano anche 139mila fiorini ungheresi (circa 500 euro). L'arresto del ricercato è stato comunicato dai carabinieri al ministro di Grazia e Giustizia, alla Corte di Appello di Venezia e al procuratore generale della Corte di Appello di Venezia che dovranno richiedere alle autorità ucraine l'estradizione del ricercato.
Ma la presenza del trafficante di armi a Selvazzano apre ora un'importante pagina di indagine per i carabiniere. Resta da capire come abbia fatto ad arrivare senza essere rintracciato, e perché avesse con sè tanti soldi in contanti. Sembra certo che l'ungherese si trovasse in Italia da pochissimo. Non conosce neppure una parola di italiano e i carabinieri non escludono potesse essere entrato nel nostro Paese solo da poche ore. C'è anche il sospetto che i soldi siano il risultato della cessione di qualcosa, o servissero per effettuare un acquisto. Ed è questo che ora deve essere chiarito. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino