Preso a calci a terra in piazza Moro la tragedia sfiorata la scorsa estate

Preso a calci a terra in piazza Moro la tragedia sfiorata la scorsa estate
IL PRECEDENTECONEGLIANO Piazze e strade trasformati in campi di battaglia per regolare i conti. Pestaggi violentissimi, col rischio che prima o poi ci scappi il morto....

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IL PRECEDENTE
CONEGLIANO Piazze e strade trasformati in campi di battaglia per regolare i conti. Pestaggi violentissimi, col rischio che prima o poi ci scappi il morto. L'aggressione di piazza Cima non sarebbe che la punta dell'iceberg. Con tanti giovani, talvolta giovanissimi, che si rifugiano nella forza del branco per risolvere controversie, anche di poco conto, con la violenza. Un fenomeno che, spiace dirlo, coinvolge spesso ragazzi di origini straniere, il cui legame rischia di trasformare troppo spesso gruppi di amici in vere e proprie bande pronte a sfidarsi e a venire alle mani senza timori delle conseguenze. «In stazione e in zona Biscione le risse sono quasi all'ordine del giorno - in molti dicevano ieri in piazza Cima -, ma una cosa del genere, così alla luce del sole, non era mai successa».

IL PESTAGGIO IN STRADA
È però in questo contesto che la scorsa estate si è sfiorata la tragedia quando in piazza Aldo Moro un 20enne di origini albanesi è stato selvaggiamente picchiato durante una rissa. Era il 17 luglio. La polizia arrestò a poche ore dal pestaggio un 23enne di origini senegalesi accusandolo di tentato omicidio, reato poi derubricato in lesioni gravissime (con patteggiamento a due anni con sospensione condizionale della pena). Pochi mesi dopo, a settembre, venne arrestato anche un 20enne di origini marocchine, che aveva materialmente dato il via all'aggressione (nel processo emerse che fu la vittima, in preda a sostanze, a colpire per primo). Anche in quel caso, come per piazza Cima, lo sfogo di tanta violenza (il giovane albanese venne presa a calci in testa, subendo la frattura delle ossa craniche, mentre si trovava a terra), avvenne sotto gli occhi di decine di testimoni. E il video del pestaggio finì subito in rete.
IN STAZIONE

Tutto aveva avuto inizio davanti alla stazione ferroviaria, in prossimità dell'Istanbul City, fast food di via XXI Aprile. Lì era solita radunarsi la compagnia di due giovani ritenuti responsabili dell'aggressione e proprio a causa della presenza di individui molesti e di orari di chiusura il locale era stato colpito da un provvedimento di chiusura di 15 giorni. Alle 22.30, tra il 20enne albanese e il gruppetto rivale era scoppiata una lite. Spostatisi di qualche metro in direzione di Corte delle rose, il giovane magrebino aveva stretto al collo il rivale sferrandogli poi tre pugni al volto. Il giovane albanese era caduto di spalle sull'asfalto, battendo violentemente la nuca. Su di lui si era poi accanito il ragazzo senegalese, che lo aveva colpito con un calcio alla testa mentre l'altro giaceva inerme. La vittima, pur rimasta cosciente, per giorni fu tenuta in coma farmacologico a causa di profondi ematomi cerebrali e della frattura delle ossa craniche e della mascella. I medici avevano temuto addirittura di non riuscire a salvarlo, ma dopo qualche giorno il quadro clinico si era stabilizzato. Il 23enne era stato individuato un giorno dopo il pestaggio, mentre per risalire al 20enne gli agenti del Commissariato di Conegliano si erano serviti delle immagini video delle telecamere presenti in zona e del filmato registrato da un passante in auto e caricato su internet che in poche ore è diventato virale. Gli investigatori avevano ben presto riconosciuto il ragazzo, immortalato anche in uno dei video rap con pistole girato in stazione che aveva già suscitato un vespaio di polemiche. (a.belt)
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Il Gazzettino