Sospesa ogni attività della Pro Loco di Refrontolo. È la decisione assunta dall'assemblea dei soci mercoledì sera dopo che il loro presidente, Valter Scapol, è stato rinviato...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una festa privata organizzata nel tendone della Pro Loco di Refrontolo, proprietaria anche dell'area (ora parco Al gor del Munèr) dove la tensostruttura si trovava. Un momento di festa che divenne tragedia: morirono quattro persone, numerose rimasero ferite. A distanza di quasi tre anni da quei fatti rimasti indelebili nei cuori e nelle menti dei refrontolesi, l'associazione ha deciso di stoppare, a tempo indeterminato, ogni suo evento. «Una decisione che non vuole giudicare il rinvio a giudizio del presidente Scapol, bensì sottolineare la precarietà e pericolosità in cui sono chiamati ad operare i volontari nel regalare alle comunità manifestazioni, spesso a carattere sociale» precisano i diretti interessati. Mercoledì sera, presente anche il presidente Unpli (Unione Pro Loco) Treviso Giovanni Follador, la pro loco ha incontrato circa 200 persone delle associazioni del paese a cui ha illustrato la propria autosospensione. Alpini e associazione Lyra si sono subito schierati con la pro. «Al posto di Scapol nella tragica vicenda del Molinetto ci potevamo essere tutti, perché ognuno di noi avrebbe agito in ugual modo - non ha nascosto Follador ai presenti -. La decisione va oltre la protesta: è un urlo di dolore e sgomento del nostro mondo del volontariato che da questa vicenda vede emergere tutta l'emergenza e la solitudine in cui ci troviamo ad organizzare eventi per le nostre comunità. Non potremmo mai accettare che Valter afferma il numero uno delle pro loco trevigiane - sia condannato per essersi comportato come ogni volontario avrebbe fatto. Vorrebbe dire la fine di tutto».
Oltre a Scapol, il rinvio a giudizio riguarda anche i tre tecnici che hanno redatto il Pat, due consulenti esterni e un funzionario comunale. Sulla questione il sindaco Loredana Collodel, per la quale i giudici hanno chiesto l'archiviazione dell'accusa, afferma: «Il mio pensiero va alle persone che si trovano in quella situazione che io stessa, da indagata, ho vissuto in prima persona. Da parte di tutta l'amministrazione massima solidarietà alla Pro loco, di cui comprendiamo e rispettiamo la decisione di sospendere le attività». Niente festa della patrona il prossimo 20 luglio, né a novembre la rassegna dei passiti a villa Spada. Salta domenica il pranzo per gli anziani organizzato con il sostegno degli alpini, come pure la pastasciutta di fine anno scolastico con i bambini.
© riproduzione riservata
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino