Maurizio Bergamo, detto Icio, è diventato capo della stazione Soccorso alpino Centro Cadore il primo gennaio 2015, prendendo il posto di Gianmario Meneghin. Ieri mattina era...
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Eppure nonostante tutto il destino ieri era in agguato per la comitiva di scialpinisti: in quella bellissima giornata di sole non li ha lasciati passare. Dopo la valanga Icio, unico illeso, ha subito chiamato i soccorsi e ha iniziato anche a ricercare i compagni. Icio, sotto choc, dopo la valanga ha subito iniziato a scavare per salvare io compagni. «Ho subito individuato uno dei compagni e sono corso subito da lui e ho cominciato a scavare», racconta seppur rispondendo a stento, Maurizio Bergamo. Daniele Costan Zovi, 29 anni, invece è rimasto nella neve più a lungo. Il giovane di Calalzo stava frequentando in provincia di Trento il corso di specializzazione per diventare tecnico del soccorso alpino. Un corso che doveva concludersi a giorni. Daniele infatti aveva già completato con profitto la scuola alpina di Predazzo come allievo e lì presta servizio come finanziere, rimasto per fare quel corso di specializzazione come tecnico del soccorso alpino. Appena estratto i medici hanno accertato che il cuore non batteva più, ma sono partite subito le manovre rianimatorie. Daniele ha ripreso le funzioni vitali, ma le sue condizioni sono disperate. Ieri sera all'ospedale di Trento, dove è ricoverato in grave stato di ipotermia, è stato sottoposto alla circolazione extracorporea. Infine c'era Tiziano Favero, l'ultimo a essere recuperato ormai privo di vita. Anche se non faceva parte dei volontari del soccorso alpino era comunque esperto della montagna. Aveva soccorso lui stesso il 20 gennaio del 2013 uno scialpinista a casera Razzo, dopo una valanga salvandogli la vita. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino