In pochi si sarebbero aspettati che il combattivo ex sindaco di Abano Terme, in carcere dal 23 giugno giorno del suo arresto, si arrendesse alla legge. Luca Claudio dalla cella...
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Secondo l'accusa Luca Claudio, prima sindaco di Montegrotto e poi di Abano, in otto lunghi anni dal 2008 al 2016 ha intascato mazzette dagli imprenditori per oltre 500 mila euro. Una fortuna racimolata con la collaborazione, ancora secondo l'accusa, dell'ex vice sindaco di Abano Massimo Bordin, dell'ex assessore all'ambiente del comune di Montegrotto Ivano Marcolongo e di Massimo Trevisan considerato il faccendiere. Tutto è iniziato con una bustarella messa in mano all'ex assessore Marcolongo da parte dell'imprenditore Paolo Tomasini. Da qui, il 13 aprile dell'anno scorso, sono scattate le indagini della Guardia di Finanza. Claudio, secondo la tesi accusatoria, chiedeva agli uomini d'affari per poter lavorare nei comuni dove è stato il re, Montegrotto e Abano, dal 10 al venti per cento delle fatture emesse. La bustarella più grossa, 182 mila euro, l'ha intascata attraverso i titolari delle aziende Guerrato Spa e Marco Polo Spa in merito a opere relative a impianti di illuminazione pubblica nel comune di Montegrotto Terme tra il 2011 e il 2012. Ma Luca Claudio per l'accusa aveva espanso il suo impero su più settori. L'ex sindaco, con l'aiuto in particolare di Massimo Bordin, aveva iniziato per prima con il verde pubblico del comune di Montegrotto. Poi ha iniziato a diventare sempre più raffinato e astuto, spostando i suoi affari sul mattone e per fare vincere gli appalti a chi lo aveva ringraziato attraverso una mazzetta, si serviva di Patrizio Greggio dirigente dell'ufficio tecnico del comune di Abano capace, ancora per l'accusa, di turbare le gara d'appalto come nel giugno del 2013 quando è stata favorita la Ayes Spa per la ristrutturazione del vecchio sistema di pannelli luminosi di indirizzamento per i turisti agli alberghi della città termale.
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Il Gazzettino