Premi Inail L'Electrolux perde la causa

Premi Inail L'Electrolux perde la causa
IL CONTENZIOSOPORDENONE Ci sono voluti dieci anni per esaurire un vecchio contenzioso tra L'Electrolux Professional Spa e l'Inail. L'obiettivo dell'azienda era di ottenere la...

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IL CONTENZIOSO
PORDENONE Ci sono voluti dieci anni per esaurire un vecchio contenzioso tra L'Electrolux Professional Spa e l'Inail. L'obiettivo dell'azienda era di ottenere la riduzione del tasso di premio pagato all'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. La vicenda si è conclusa in Cassazione con il rigetto del ricorso presentato dalla Spa. «Era una causa pilota - spiega l'avvocato Federico De Piero che tutelava l'Inail - Adesso il pronunciamento della Cassazione si riverberà su tutte le altre cause ancora aperte».

Tutto ha inizio nel 2009. «La società Electrolux Professional Spa - riepiloga l'avvocato Romeo Bianchin per conto dell'azienda - aveva proposto un ricorso contro l'Inail per il disconoscimento di alcune malattie professionali e infortuni che, secondo la società, non sono riconducibili all'attività lavorativa dei dipendenti interessati. Tale ricorso aveva la finalità di ottenere la riduzione del tasso di premio pagato all'Inail in conseguenza di questi infortuni e malattie professionali che, va precisato, non sono riconducibili a responsabilità della società».

In primo grado l'Inail l'aveva spuntata, in Appello solo in parte. Si trattava, infatti, di malattie professionali tabellate (come, ad esempio, l'ipoacusia). Se l'azienda riteneva che non fossero riferibili al periodo lavorativo che la riguardava, avrebbe dovuto dimostrarlo. La società aveva invece chiesto più volte ai giudici una consulenza tecnica d'ufficio. «La Cassazione - osserva Bianchin - ritiene che non sia ammissibile la consulenza tecnica d'ufficio volta ad accertare le cause delle malattie professionali ed infortuni. A nostro avviso doveva invece considerarsi la prova dirimente e fondamentale per l'accertamento delle causali degli infortuni e delle malattie professionali». Una volta rigettata l'istanza istruttoria, la stessa fine ha fatto il ricorso in Cassazione. L'Inail, di conseguenza, non dovrà rimborsare i premi versati.
C.A.
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Il Gazzettino