PRATA Un viaggio della speranza costato 12mila euro, attraversando clandestinamente

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PRATA
Un viaggio della speranza costato 12mila euro, attraversando clandestinamente Paesi sconosciuti, patendo fame e freddo, rischiando la vita. Due dei sei immigrati arrivati in Italia nascosti tra le tavole di legname destinato alla Friul Intagli di Prata hanno raccontato ai carabinieri paure e sofferenze. E, soprattutto, hanno riferito che l'autista li avrebbe aiutati a salire sul suo autoarticolato partito dalla Romania e, attraverso la Serbia, arrivato in Friuli. Cristinel Tamas, 43 anni, ripete che non sapeva nulla della presenza dei sei clandestini e che non ha ricevuto alcun compenso. In effetti non aveva con sé denaro, ma dovrà spiegare come hanno fatto gli immigrati a salire sul tir (ora sotto sequestro) senza il suo aiuto. Introdursi autonomamente nell'autoarticolato, secondo quanto verificato dai militari dell'Arma, sarebbe stato impossibile. Tamas è stato arrestato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina (la pena parte da 5 anni di reclusione) e accompagnato nel carcere di Belluno in attesa di comparire davanti al gup Monica Biasutti per la convalida dell'arresto. Sarà assistito d'ufficio dall'avvocato Antonio Pedicini.

LE INDAGINI
A coordinare l'attività dei carabinieri della stazione di Prata, l'altra mattina prontamente allertati dai responsabili della Friuli Intagli, è il sostituto procuratore Monica Carraturo. Non è la prima volta che nella zona del Mobile vengono rintracciati clandestini. Prima d'ora, però, nessun autista ha portato a destinazione il suo carico di umanità. Se inizialmente questo particolare ha fatto pensare che Tamas fosse inconsapevole della presenza dei tre indiani, del pakistano, dell'afghano e della giovane etiope, le dichiarazioni degli unici due clandestini che hanno avuto il coraggio di parlare hanno gettato un'ombra sulla posizione dell'autista.
ROTTA BALCANICA

Gli immigrati hanno seguito la rotta balcanica, compresa la giovane etiope, il cui percorso con molta probabilità è stato intrapreso molti mesi fa. Da quanto emerso, non hanno consegnato il denaro a Tamas, ma a un'altra persona rimasta sconosciuta e che probabilmente fa parte di qualche organizzazione specializzata nel traffico di immigrati. I sei clandestini, a loro volta denunciati per ingresso illegale in Italia, sono stati affidati a un centro di accoglienza, dove osserveranno un periodo di quarantena. Hanno tutti manifestato la volontà di chiedere asilo.
C.A.
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Il Gazzettino