Posta elettronica intercettata: nuovo allarme per le aziende

Posta elettronica intercettata: nuovo allarme per le aziende
IL FENOMENOTREVISO Intercettano la corrispondenza commerciale elettronica di un'azienda e si interpongono nelle comunicazioni correnti tra venditore e compratore, inviando delle...

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IL FENOMENO
TREVISO Intercettano la corrispondenza commerciale elettronica di un'azienda e si interpongono nelle comunicazioni correnti tra venditore e compratore, inviando delle e-mail fasulle, solo apparentemente riconducibili al mittente dichiarato, con le quali dirottano il pagamento di quanto dovuto su conti correnti dei criminali. Questa la particolare tecnica, chiamata man in the middle, usata dai cyber malviventi e sempre più diffusa anche nella Marca. Stando a quanto riferito dalla polizia postale di Treviso sono state diverse le aziende trevigiane che, di recente, sono state interessate dal fenomeno per il quale non esiste peraltro una protezione di natura informatica assoluta in grado di impedire attacchi del genere.

IL CONSIGLIO
«L'unica vera difesa è quindi la conoscenza e la consapevolezza dell'esistenza del fenomeno man in the middle - spiega la polizia di Treviso in un comunicato diffuso ieri - e si consiglia pertanto l'innalzamento del livello di attenzione nella lettura delle comunicazioni informatiche, osservando attentamente l'indirizzo mittente dell'e-mail ricevuta e, nel caso in cui venisse indicato nel testo un conto corrente diverso da quello normalmente utilizzato per i pagamenti, è raccomandabile contattare il partner commerciale per la conferma in tal senso».
PASSAGGI DI SOLDI
«Se, invece, il trasferimento riguarda somme consistenti di denaro, è buona prassi contattare sempre il partner commerciale per la verifica della correttezza del conto corrente», aggiunge la polizia nel comunicato. Nel caso in cui il raggiro si sia concretizzato, la questura raccomanda la tempestività nella comunicazione alla polizia postale territorialmente competente (nel caso della nostra provincia l'ufficio che ha sede alle Poste centrali di Treviso), affinché possa avviare le procedure per il blocco del bonifico.
Nicola Cendron
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino