TRIESTE - Il testo del protocollo d'intesa finalizzato alla valorizzazione delle Malghe di Porzûs è ormai nero su bianco. Nell'ultima seduta di Giunta, per iniziativa...
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In sette articoli, preceduti da una dettagliata ricostruzione di quanto ha riguardato fin dall'immediato dopoguerra uno dei luoghi più significativi per la memoria delle dolorose vicende che hanno coinvolto il confine orientale nel corso degli anni 1943-45, culminati dell'eccidio delle Malghe di Porzûs, si gettano le basi per la migliore tutela e valorizzazione del compendio, a suo tempo dichiarato bene di interesse storico e culturale. Considerato in particolare che la sua proprietà, a seguito del riordino delle funzioni delle Province e del passaggio di competenze, è stata trasferita alla Regione, attraverso il protocollo si punta a sviluppare attività dirette a promuovere la conoscenza del sito e ad assicurarne le migliori condizioni di conservazione, utilizzazione e fruizione pubblica, anche da parte delle persone diversamente abili, per favorire la crescita della cultura e della conoscenza storica.
In osservanza del principio della successione tra Enti e nella qualità di attuale proprietario, la Regione fa proprio l'impegno a suo tempo assunto dalla Provincia di Udine a mantenere la destinazione d'uso del compendio e a curarne la conservazione, la tutela e la valorizzazione.
L'impegno è direttamente correlato alla donazione a suo tempo disposta dall'Apo in favore della stessa Provincia. Contestualmente la Provincia di Udine si impegna (sino alla prevista durata dello stesso ente) a favorire in ogni modo l'effettivo passaggio della gestione. Dal canto loro i Comuni di Faedis e di Attimis, per quanto di competenza di ciascuno, collaboreranno con la Regione e con l'Apo nell'azione di tutela, anche curando il mantenimento funzionale della viabilità comunale di accesso al compendio.
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Il Gazzettino