PREGANZIOL - (an.zam.) Quando la capotreno si è avvicinata e gli ha chiesto conto del biglietto lui ha fatto spallucce. Non lo aveva, ma a preoccuparlo non era certo il rischio...
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Alle 6,30 tra i pendolari diretti a Venezia si è così affacciato anche il macchinista che ha tentato di aiutare la collega. Il dipendente è invece finito nel mirino del 35enne, nigeriano, immigrato regolare residente a Treviso, nullafacente. Prima gli ha strappato la maglia, poi la collana che aveva al collo ed infine gli ha rotto gli occhiali continuando a menare calci e pugni. Nel frattempo, sul posto era presente anche un poliziotto fuori servizio che ha prestato soccorso alla vittima, è arrivata la richiesta d'intervento ai carabinieri che hanno inviato sul posto una pattuglia del Nucleo operativo e Radiomobile. I militari dopo aver raccolto le testimonianze dei presenti si sono quindi messi a caccia dell'uomo. È stata questione di minuti, l'uomo era fuggito verso il Terraglio ed aveva già cambiato gli indumenti nel tentativo di far perdere le proprie tracce e provando a passare inosservato nei pressi di un distributore di carburante. A riconoscerlo sono state le sue vittime che non hanno avuto dubbi fosse lui il protagonista della scazzottata. Contro il 27enne è così scatta una lunga sfilza di accuse che vanno dalle minacce alla violenza fino all'interruzione di pubblico servizio. Il treno, diretto a Venezia, ha potuto riprendere la marcia solo dopo 30 minuti di stop, costringendo molti viaggiatori ad arrivare in ritardo. Il macchinista ha fatto ricorso alle cure dell'ospedale, ne avrà per qualche giorno. Il ghanese è stato invece messo agli arresti domiciliari in attesa del processo per direttissima nel quale dovrà spiegare cosa gli sia saltato in mente ieri mattina e per quale ragione, dopo essere stato sorpreso senza biglietto, abbia deciso di sfogarsi con chi stava facendo il proprio lavoro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino