Porto di Pila, si chiede l'intervento del Governo

Porto di Pila, si chiede l'intervento del Governo
«In qualità di consigliere nazionale di Federcoopesca mi sono rivolto all'associazione perché possa trovare qualche intermediario in Parlamento che proponga un'interrogazione...

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«In qualità di consigliere nazionale di Federcoopesca mi sono rivolto all'associazione perché possa trovare qualche intermediario in Parlamento che proponga un'interrogazione parlamentare sulla situazione del porto di Pila».

Chi parla è Giuliano Zanellato, presidente della coop Pilamare al ritorno dal suo viaggio a Roma. «Non si può andare avanti così - sbotta Zanellato -, rischiamo che succeda qualche disgrazia. I pescatori vogliono uscire per poter lavorare e si rischia che l'imbarcazione si incagli o peggio si ribalti, facendo cadere in acqua qualcuno imbarcato come è già successo vent'anni fa».
La situazione del porto di Pila attraverso la stampa locale, ha destato l'interesse anche della Rai arrivata con i propri operatori per filmare lo stato della bocca sud. «Li ho accompagnati con una barca per mostrargli come siamo messi - continua zanellato -. Hanno videoregistrato le sbandate delle barche all'ingresso intorno a mezzogiorno».
Le tre coppie di volanti più grosse sono ancora costrette ad attraccare a Porto Garibaldi con i pescatori che fanno i pendolari mentre le barche più piccole sono obbligate a viaggiare con poco carico. «Delle 300 casse di quota odierna, i pescherecci sono rientrati con 50 casse - ha sottolineato il presidente -. Hanno dovuto sfruttare l'alta marea per entrare, altrimenti avrebbero dovuto attendere il punto più alto di stanotte».
L'ennesimo intervento tampone dovrebbe essere realizzato nel giro di otto giorni dopo la riunione in prefettura di martedì durante la quale è stato deciso di mettere in atto quest'altra misura d'emergenza.
«Sarebbe tutto di guadagnato se nel breve si effettuasse l'intervento - ha proseguito Zanellato - ma a parere mio, ricordando la tempistica degli altri interventi, il pontone non potrà arrivare qui a Pila prima di altri 15 giorni. Serve invece un intervento strutturale, altrimenti si continuerà a investire soldi che non il mare si mangerà».
Sulle dichiarazioni dell'assessore Cristiano Corazzari relative ai fondi da destinare ai dragaggi per consentire l'accesso al porto di Pila si è detto invece scettico il consigliere regionale Graziano Azzalin: «Speriamo sia la volta buona. Questo territorio paga da troppo tempo una scarsa considerazione da parte della Giunta. Se Pila fosse stata in provincia di Treviso, i soldi si sarebbero trovati prima».

Anche secondo l'esponente Pd, il problema dell'interramento va risolto in maniera definitiva. «È curioso questo risveglio improvviso di Corazzari dopo l'incontro in prefettura. Un mese fa abbiamo votato un bilancio nel quale non è stato stanziato un euro, né spesa una parola per la situazione di Pila da parte della maggioranza».
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Il Gazzettino