Porto, atto d'accusa al Governo

Porto, atto d'accusa al Governo
Da Comune e Regione partono bordate contro il Governo per la mancata approvazione del protocollo fanghi e quindi per l'impossibilità di rendere accessibile il porto alle navi...

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Da Comune e Regione partono bordate contro il Governo per la mancata approvazione del protocollo fanghi e quindi per l'impossibilità di rendere accessibile il porto alle navi più grandi scavando i canali. «Questo studio finalmente dimostra senza ombra di dubbio che il porto è messo i discussione non dalla crisi economica ma dalle mancate scelte di questo Governo e dei precedenti, e dalle ideologie pseudo ambientaliste» ha detto Simone Venturini, assessore allo Sviluppo economico del Comune di Venezia. E l'assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti Elisa De Berti ha condiviso ogni parola. «I dati dimostrano - ha proseguito Venturini - che questo porto è fondamentale per Venezia e per buona parte della pianura Padana, ma se le navi non arrivano il porto muore, e che le principali scelte per sbloccarne l'operatività sono ferme da anni a Roma, e continuano ad essere rinviate»

Il Governo, dal canto suo, ha ribattuto che entro febbraio verrà convocato il Comitatone. «Mantenere a Venezia il primato di home port per le crociere e scavare i canali di Marghera sono decisioni che hanno bisogno se non dell'unanimità, almeno di una forte maggioranza - ha detto il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta - non dobbiamo avere dubbi, e noi Governo non ne abbiamo, la strada è segnata».
Trevisan a pagina V
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Il Gazzettino